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Neanderthal molto più tecnologicamente evoluti di quanto si pensasse
Creato il 22 settembre 2010 da ZonwuLe attività commerciali dei Neanderthal erano stato dedotte dal ritrovamento di alcuni artefatti rinvenuti in siti preistorici, artefatti che venivano giudicati di fattura Sapiens per via della loro complessità di realizzazione.
Secondo l'antropologo Julien Riel-Salvatore tuttavia, gli oggetti che si presumeva fossero stati acquistati da comunità di Homo Sapiens non sono affatto il risultato di uno scambio commerciale, ma dell'ingegno dei Neanderthal stessi, che sarebbero stati molto più tecnologicamente evoluti di quanto si fosse mai pensato.
"Fondamentalmente sto riabilitando i Neanderthal" afferma Riel-Salvatore, assistente professore di antropologia all' Università di Denver. "Avevano molte più risorse di quanto abbiamo mai pensato".
La sua ricerca, che sarà pubblicata sull'edizione di dicembre 2010 di Journal of Archaeological Method and Theory, si basa sullo studio di siti di Neanderthal presenti in Italia. In particolare, Riel-Salvatore si è focalizzato su una cultura chiamata Uluzziano, risalente al Paleolitico superiore e che annovera tra i siti anche la Grotta del Cavallo di Baia di Uluzzo, nel Salento.
Circa 42.000 anni fa, la cultura chiamata "Aurigraziano", attribuita all'Homo Sapiens, fece la sua apparizione in Italia, al tempo popolata da Neanderthal di cultura Musteriana da almeno 100.000 anni prima. Le due culture si differenziano essenzialmente per il tipo di artefatti che hanno prodotto, e la loro complessità tecnologica degli strumenti di uso comune e delle armi: la cultura aurigraziana realizzò artefatti più complessi della musteriana, e di forma ed utilizzo ben definiti.
I contatti tra queste due culture fecero nascere l'Uluzziano.
Riel-Salvatore ha analizzato proiettili, strumenti di ossa, ornamenti e indizi di attività di pesca e pratiche legate alla caccia. Molti di questi reperti non verrebbero di solito collegati ai Neanderthal, ma i Neanderthal delle Grotte del Cavallo furono in grado di produrli, da soli per effetto di un'evoluzione del tutto separata dal Sapiens.
"La mia conclusione è che se l'Uluzziano fosse stato davvero una cultura Neanderthal, questo suggerirebbe che non sono necessari contatti con umani moderni per spiegare le origini di questo nuovo tratto comportamentale [la creazione di strumenti complessi]. Questo è in contrasto con l'idea degli ultimi 50 anni che i Neanderthal avrebbero dovuto possedere una cultura pari a quella umana per uscirsene con questa tecnologia" afferma il ricercatore. "Quando mostriamo che i Neanderthal avrebbero potuto creare innovazioni da soli, mette tutto sotto una nuova luce. Li 'umanizza', se volete".
Quando poi i Neanderthal si videro costretti a modificare il proprio stile di vita per l'arrivo di anni di cambiamenti climatici, pare che abbiano iniziato ad utilizzare dardi e frecce per supplire alla mancanza di grandi mammiferi, loro prede tradizionali.
"Il fatto che i Neanderthal potessero adattarsi a nuove condizioni, e creare, mostra che sono culturalmente simili a noi".
Fino ad ora non si è scoperto ancora che fine abbiano potuto fare questi ominidi che sembrano apparire, di anno in anno, sempre meno "scimmioni" e sempre più umani. Si sa che i Neanderthal hanno contribuito geneticamente alle etnie Sapiens asiatiche ed europee in percentuale pari all' 1-4%.
Riel-Salvatore non crede alla teoria che vedrebbe il Neanderthal sterminato dai Sapiens, ma ritiene che possa essere stata solo una questione numerica a favorire l'umano moderno: più numeroso e prolifico del Neanderthal, in breve tempo sottrasse spazio vitale agli ominidi precedenti.
"E' probabile che in Neanderthal siano stati assorbiti dagli umani moderni. Le mie ricerche suggeriscono che il Neanderthal era un tipo diverso di essere umano, ma comunque umano. Siamo più fratelli, che distanti cugini".
Neanderthals more advanced than previously thought
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