Non le pubblico tutte insieme affinché possiate gustarle con calma (e poi mi piace far crescere la suspence).
Chiuderò il post con la proclamazione dei vincitori il giorno 14 settembre.
Non la tirerò per le lunghe, anche perché le foto sono tante, e il post sarà sostanzioso, ma devo osservare che, avendo ampliato lo spazio di tempo documentabile all'età romana, le immagini pervenute sono diventate notevolmente più interessanti.
Innanzi tutto, voglio presentare la mappa dei luoghi raffigurati che, interessantemente e con ragione, ha cominciato a superare le mura di Neapolis.
Consulta "Neapolis - Oggi" per Isolimpia 2013 in una mappa di dimensioni maggiori
Ma passiamo ora a scoprire senza indugio la Neapolis greco-romana nella Napoli odierna attraverso gli occhi della gente comune.Roberto Piantedosi
Sì, Roberto è il vincitore dell'ultima edizione del concorso, ma evidentemente è anche un grande amante di questa città. Ecco le foto che ha proposto questa volta.Foto 1 Complesso Archeologico di vico Carminiello ai Mannesi (nei pressi del Duomo).
Si tratta dei resti di un complesso termale su due livelli (al di sopra del quale si notano anche le strutture di una chiesa eretta nel XVI secolo), realizzato in laterizio e nella tipica costruzione in “opus reticulatum”, risalente al I secolo d.C. Un ambiente del livello inferiore fu trasformato in Mitreo nel corso del secolo successivo, come testimoniano i resti di un rilievo in stucco bianco sulla parete di fondo, originariamente dipinta con la scena del rituale in cui il dio Mithra sacrifica il toro.Foto 2 Arco di murazione romana sito in via dell'Anticaglia, l'antico Decumano Superiore.
Gli archi presenti lungo questa via nascono come contrafforti alla cavea del grande Teatro scoperto, i cui resti sono oggi dispersi tra le fondamenta dei vari edifici circostanti, ed edificati probabilmente a rinforzo delle strutture esistenti dopo il terremoto che colpì Napoli nel 64 d.C. Si nota il riutilizzo della struttura con la completa integrazione in strutture murarie di epoca successiva, come si evince dall'apertura di ingressi e finestre e balconi, ricavandone così abitazioni.Foto 3 Viadotto “via Antiniana” (sito in via Conte della Cerra)
Viadotto di epoca imperiale rinvenuto nel corso dei lavori di realizzazione della stazione S. Rosa della metropolitana, collocabile tra la fine del I e l'inizio del II secolo d.C. L'opera, ora ampiamente restaurata al fine del recupero statico delle strutture antiche facilmente riconoscibili per la tipica costruzione a reticolato, tufello e laterizio, fu realizzato come parte della "via Puteolis-Neapolim per colles" o "via Antiniana", antico tracciato viario che da Napoli conduceva a Pozzuoli valicando la collina del Vomero.