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Necro-Cronache

Da Arkavarez

Necro-Cronache di Anna La Dark (BOXBONNYE)
Neri fumi si innalzarono oltre le loro teste, più scuri del carbone. Narlock, il negromante, rideva commosso, la sua ora era arrivata e il suo piano era prossimo al compimento. Una bellissima era donna era appesa al palo sacrificale, occhi celesti e capelli biondi, un corpo invidiadabile da qualsiasi altra donna, in preda a spasmi dovuti dalle droghe assunte. Il sangue scarlatto cadeva a terra mentre trafisse la vergine, aspettò poi la sua morte. Poi la sventrò lasciando che le interiora cadessero per terra e strappo il suo cuore dalla gabbia toracica. A che punto è il pentagramma? Chiese al novizio. Lui con la sua veste nera si avvicinò inginocchiandosi: La cerimonia ormai gode di tutti i preparativi, siamo tutti stati molto pignoli mio sommo padrone. Narlock Corrugò la fronte e con un sadico sorriso diede il cuore della donna appena uccisa al giovane novizio. Oso sperare che nulla venga spagliato durante il rito, è un avvertimento per coloro che desiderano vivere ancora un giorno. Lui restò spaventato dalle sue parole e non aggiunse altro.
Narlock sapeva bene ciò che faceva, sebbene ignorava le conseguenze. Del resto aveva ancora poca esperienza nel riportare indietro i morti e quello che voleva stavolta, era qualcosa di mai compiuto. Tirò indietro i suoi crespi capelli color nocciola, mentre i suoi verdi occhi erano la parte più intensa della sua persona. Si tastava il mento, riflettendo e cercando il coraggio di compiere il rito.Gli adepti nel frattempo posizionarono il cuore appena strappato sull'altare e accesero le candele. Lentamente in quella buia sala apparve un pentagono disegnato dalle luci di candela. A Narlock portarono il cranio nudo di una capra e lo mise sulla testa, mentre avvicinandosi al buio altare, incominciò l'evocazione. Magnus daemon invocatis disse mentre una scossa di leggero terremoto pervase la sala, gli adepti incappucciati si spaventarono ma Narlock gridò a loro di rimettersi a pregare. Lentamente si ricomposero e tornarono a prostrarsi. Consurge, a tenebris disse mentre un nuovo terromoto fece cadere su dei devoti alcune colonne del tempio, e tutti fuggirono. Vigliacchi! Gridò sputando per terra, ma ancora non aveva finito, ancora resteva da recitare l'ultima frase. Non esitò un istante e la pronunciò: inferni mortem, nobis repetita
Un fulmine attraverso il tetto del tempio e si scagliò sul cuore della vergine. Incominciò a crescere e da esso venne fuori una creatura, che lo strappò di addosso, come fosse appena uscita dal suo uovo. La bestia che apparve era poco simile a una lucertola per la sua pelle e per le sue sembianze. Quello che la rendeva diversa ovviamente non era la sua dimensione di ben ventotto metri di lunghezza, ma il fatto che aveva denti aguzzi e delle ali color graffite. Narlock cadde in ginocchio, piangendo di gioia fronte a quel diabolico drago degli inferi e lo accolse come un figlio appena nato. Tuttavia non comprese che la sua gioia non era certo condivisa dal drago. Lui prese con le fauci il suo torace e lo strappò via dal resto del corpo, lo dilianò e lo mangiò. Le grida che eccheggiarono da quel tempio furono spaventose, mentre il mondo era minacciato da un nuovo signore oscuro.
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