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Nel gruppo eav la situazione è drammatica, ma non è seria

Creato il 20 dicembre 2012 da Ciro_pastore

Accordo sui turni del personale viaggiante, fusione del Gruppo EAV, piano di ripianamento del debito pregresso, riduzione degli emolumenti ai dirigenti e contratti di solidarietà per gli amministrativi. Tenterò di dimostrarvi come esista un sottile legame fra tutti questi eventi solo apparentemente scollegati
Come spesso accade anche nella vita di ciascuno di noi, le ultime settimane dell'anno sono l'occasione per chiudere pratiche in sospeso, per fare bilanci di vita e prendere impegni di buoni propositi per il futuro. A questa buona tradizione non ha voluto sottrarsi tutto il mondo dei soggetti coinvolti nel sistema del Trasporto Pubblico della Campania.
Ma andiamo per ordine cronologico di eventi. Da poche ore è stato firmato l'accordo che disciplina turni e competenze del personale viaggiante Circumvesuviana, la cui agitazione aveva per mesi creato notevolissimi disservizi a centinaia di migliaia di cittadini della provincia di Napoli. Non voglio (e non posso) entrare nel merito della trattativa e sull'entità economica con cui essa si è conclusa; anche perché nel momento in redigo questa nota, non ne è dato sapere il contenuto puntuale, anche se è altamente probabile che il ristorno economico sia di entità notevole, considerato quello che passa il convento attualmente.
Aggiungo, però, che la protesta era sacrosanta ed i suoi effetti erano, peraltro, acuiti da una condizione oggettiva di deficit tecnico-organizzativo (mezzi scadenti e ridotti ad un terzo del parco rotabile) di cui certo non erano e non saranno responsabili i lavoratori. Dico non saranno perché, nonostante l'intervenuta pacificazione delle relazioni sindacali, i problemi relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi persisteranno ancora per mesi e mesi. Non è pensabile, infatti, che gli stessi treni che fino a ieri venivano "scartati" a causa di guasti più o meno importanti, da oggi possano miracolosamente ritornare ad essere perfettamente utilizzabili. Per essere in grado di ritornare ad una certa normalità nel numero e nella composizione delle corse, infatti, il parco-treni dovrà incrementarsi notevolmente in termini numerici e, soprattutto, qualitativi.
Ciò potrà accadere soltanto quando il Piano di rientro del debito pregresso a cui, c'è da supporlo, sta lavorando alacremente il Commissario Governativo, Pietro Voci. Solo allorquando le erogazioni di fondi alle ditte creditrici si verificheranno, c'è da giurarci, le manutenzioni ordinarie e non riprenderanno con la precedente regolarità. Nel frattempo, il lungo e doloroso periodo di "giustificata agitazione" del personale viaggiante, ha prodotto danni diretti ed indiretti alla qualità della vita dei pendolari e, probabilmente, ha causato uno spostamento notevole di molti di essi verso altre modalità di trasporto. È ovvio che, con il progressivo ritorno alla normalità, alcuni di questi potranno essere "recuperati", anche se il compito resta difficile e, peraltro, pericolosamente coincidente con l'avvio della bigliettazione "interna" che, per generare da subito gli sperati introiti aggiuntivi, avrebbe avuto bisogno di ben altro viatico.
Negli stessi giorni in cui si svolgeva la "dura battaglia campale" fra azienda e personale viaggiante, accadevano altri eventi che per ora descriverò isolatamente, ma che poi vedrete sarà possibile ricondurre a fattor comune. Innanzitutto, i dirigenti del Gruppo EAV, sottoposti ad un potente fuoco mediatico seguito alla divulgazione dei loro lauti (e qualcuno dice, immeritati) emolumenti, hanno sfogato la loro ira in una lettera inviata agli amministratori unici delle aziende del Gruppo, in cui si dichiarano "vittime del sistema" e in cui, in maniera più o meno velata, chiamano a correo tutta la classe politica (presente e passata) per giustificare le loro decisioni manageriali e lo stato pre comatoso in cui le aziende, che essi dirigono per conto della politica, attualmente versano.
Una chiamata a correo che non diluisce le loro responsabilità, anzi, in qualche modo, le rende ancora più criticabili, visto che ai manager si chiede di fare gli interessi delle aziende e non certo di guadagnarsi alto locate benemerenze personali. Certo, la politica (tutta) ha colpe in eligendo e in vigilando, ma che siano proprio i loro stessi referenti manageriali a farglielo notare mi pare davvero paradossale. E questo volendo trascurare tutte le altre considerazioni ai limiti dell'illecito amministrativo in cui si dilungano i manager nella loro missiva di fuoco. Unica conseguenza di queste scaramucce, per ora, è stata la promessa da parte dei dirigenti di autoridursi (?) gli emolumenti per gli anni a venire.
Una sorta di promessa "a futura memoria" che, peraltro, va a toccare solo la parte mobile delle loro retribuzioni, quella collegata ai "premi di risultato". Anche all'occhio più distratto non sfuggirà, però, che si rinuncia per l'avvenire a qualcosa che già pareva difficile giustificare per "lo passato". Ma tant'è, magari l'analisi di quanto ricevuto, prima o poi sarà oggetto di approfondita analisi da parte di qualche magistrato, finora distratto, chissà.
Nel frattempo, si è tornato a parlare di fusione delle tre consorelle del Gruppo EAV. Per la verità, c'è chi come l'Assessore ai Trasporti Vetrella si attende che in un'unica operazione di “architettura societaria” si provveda alla fusione e allo scorporo in due rami: da una parte l'Infrastruttura e dall'altra il Trasporto. In sostanza, una bad company all'acqua di rose e una nuova compagnia leggera ed agile. Nella Infrastruttura finiranno tutti i debiti (che lentamente verranno ripianati) e il personale-zavorra come gli amministrativi delle tre aziende. La nuova compagnia che si occuperà del servizio di trasporto, invece, sarà priva del carico debitorio ed avendo risolto ora anche i problemi di conflittualità sindacale con l'accordo sui turni e le competenze in Circumvesuviana, diventa un bocconcino appetibile da mettere sul mercato. Et voilà les jeux sont faits, rien va plus.
Pertanto, per quanto riguarda i reietti amministrativi dell'intero Gruppo, buona parte di essi verrano “deportati forzatamente” nel nascente ramo Infrastruttura e per loro si apre una stagione tribolata in cui l'applicazione del Contratto di Solidarietà sarà soltanto la prima tappa di un lungo e penoso calvario. Difficile pensare, infatti, che esodi incentivati e ricollocazione volontaria possano risolvere in maniera totale e risolutive gli esuberi dichiarati tra gli amministrativi.
Nello stesso tempo il prolungato periodo di disservizi originato dalla posizione strumentalmente rigida nella gestione della trattativa da parte dei vertici di Circumvesuviana, apparentemente giustificata dalle reali difficoltà economiche-finanziarie, ha prodotto una velocizzazione del lavoro istruttorio del Commissario Governativo e presto le ditte fornitrici godranno dei benefici indiretti di una vertenza logorante solo per i lavoratori e per i migliaia di clienti Circumvesuviana. Insomma, il personale viaggiante, pur difendendo una propria sacrosanta rivendicazione, si è ritrovato, inconsapevolmente ed incolpevolmente, a fare il gioco di ben altri ed inconfessabili interessi. Come vedete tutto si lega in un intreccio perverso in cui nessuno è sicuro da quale parte stanno i veri nemici...

TUTTI A CASA

I tedeschi si sono alleati agli americani

http://www.youtube.com/watch?v=qqbHkPSRbhM
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