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Nel mirino di “Pomeriggio 5” i pirati della strada

Creato il 17 settembre 2010 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Nel mirino di “Pomeriggio 5” i pirati della stradaTema di scottante attualità, accompagnato dalla solita galleria di casi umani che, come sempre, fanno  da contorno alle bislaccate della nostra Barbara, che nel dolore trova  il suo ambiente ideale nel quale,  immettere tutta la sua solidarietà e commozione.

In  Italia, il fenomeno della pirateria stradale, non accenna a placarsi. La causa? Soprattutto uno stato psicofisico alterato. Alcool, stupefacenti e distrazione incidono in maniera significativa.

In studio, la storia di Linda che a soli 17 anni è stata travolta da un auto, raccontata  dalla madre, Giovanna che  dimostra un gran coraggio, nel ricordare i momenti che accompagnarono la figlia alla morte: il corpo straziato, l’ultimo sospiro.

Nel mirino di “Pomeriggio 5” i pirati della strada
Poi è la volta di un ragazzo, sulla sedia a rotelle, una sola gamba, un sorriso e due occhi vivaci, a soli 100 giorni dall’accaduto, parla della sua vicenda…e l’atmosfera cambia, il pubblico dentro e fuori dalla scatola magica, vien investito  dal tono scanzonato e sereno del protagonista, “ A me è andata, bene”!

Paolo, travolto anch’egli da una macchina, ha perso per questo una gamba, ma nonostante il vissuto doloroso, dà una straordinaria lezione di ottimismo e di amore per la vita: “sono cose che succedono ogni giorno … lo apprendiamo dai telegiornali … la signora ha perso una figlia, io solo una gamba e sono qui a ridere e scherzare, è meraviglioso!”.

Ai genitori, seduti accanto, invece, servono ancora le parole, i dettagli da buttare fuori, per alleggerire il dramma, raccontano l’accaduto con grande dignità, ma anche immenso dolore.

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Il padre è un chirurgo, ha assistito il figlio, in camera operatoria per tutto il tempo dell’intervento, che non ha avuto l’esito sperato, la gamba, nonostante l’operazione, non riusciva più a convivere con il corpo.

È visibilmente commosso Pietro Venezia, stimato medico specializzato in chirurgia generale, oncologica e laparoscopica che ha maturato esperienza professionale in varie parti del mondo. Un uomo che per professione combatte contro il male, le malattie, la morte, ma, ora è prostrato, è spezzato da una vicenda che lo ha colpito nel profondo degli affetti.

A questo punto, la decisione più difficile, l’uomo, il chirurgo e il padre sono in preda a  sentimenti contrastanti: “devo ragionare da padre o da chirurgo? – un dilemma non facile, ma ho preso la decisione giusta, un’amputazione utile e necessaria a salvare la vita di Paolo”!

La gamba è stata seppellita nella tomba di famiglia, un ulteriore gesto d’amore : “sono cattolico, credo nella resurrezione, il giorno che resusciterà si riprenderà la gamba”!

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E sempre sorridendo, Paolo prende la parola: “ La mia vita post-gamba, comincia al mattino, quando scendo dal letto e appoggio i piedi per terra…”ma andò vado?” – io ero già pigro, stare qua sopra non mi pesa, però, mi piaceva averla, qualche partita a calcetto, la guardavo, c’era! – manca l’indipendenza, mi pesa dipendere da amici e parenti, ma continuo ad uscire e a rompere come prima, non è un colpa. Mi ha telefonato Alex Zanardi, dicendomi che è difficile, detta da lui che è un collega di sfiga, è credibile”! – Non conosco il volto di chi mi ha tranciato la gamba, è ovvio, si investe una persona e si scappa, si fa così”!

Barbara parte per la crociata, facendosi portavoce contro i vigliacchi che, causano questi incidenti.  “Non è  omicidio colposo, la legge va trasformata”!

Ma lui, la vittima non cova rabbia, ha una  grande forza di andare avanti, ripete  che attraverso il dolore delle varie medicazioni, lui si sente VIVO e

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per questo deve continuare a lottare e raggiungere gli scopi adesso interrotti e termina: “Ragazzi, gambe in spalla, olio di gomito che si può vivere tranquillamente”!

L’entusiasmo di questo ragazzo è commovente, qualcosa di molto bello e che gli fa onore, il suo coraggio gli fornirà un  valido sostegno al suo futuro.


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