La collegiale
Un lettore curioso mi chiede il senso della frase d’apertura del post ‘Grafici HAARP sospetti e terremoti’ in cui mi definisco “non propriamente un tecnico”.
Anzitutto sfido chiunque a potersi definire preparato in merito ad HAARP, considerando che il mondo accademico pare rifiuti da oltre un secolo l’ipotesi che le onde elettromagnetiche si propaghino come invece si suppone facciano quelle emesse dalla struttura in Alaska e dalle sue affiliate in giro per il mondo.
L’argomento per ora è trattato soltanto nella blogosfera ed è quindi, ufficiosamente, già di dominio pubblico. Altrove nessuno ne parla, per adesso. Un giorno qualcuno estratto a sorte tra le fila degli adattati al giornalismo verrà scelto per una parziale e sviante disclosure, poi la Minetti si farà fotografare in spiaggia con le tette al vento e quel 5% di popolazione italiana che aveva scoperto l’esistenza di HAARP se ne dimenticherà in un bosone. Come accaduto per Nuovo Ordine Mondiale, Signoraggio, Bilderberg, Protocolli dei Savi di Sion e tutto il resto.
Come si fa a definirsi tecnici, saputi, in merito ad HAARP? Non si può.
Chi è in grado di verificare se quelle antenne sono davvero capaci di emettere onde scalari longitudinali? Ma poi… esistono le onde EM scalari?
C’è chi dice di sì, c’è chi dice di no. Einstein ha tirato le gambe da un pezzo e noialtri bloggers a budget zero non possiamo che trarre deduzioni da quello che vediamo, correlandolo all’esperienza passata ed incrociando gli stimoli temporali espressi dai grafici emessi da HAARP con stimoli tratti da altre discipline: la geopolitica, l’antropologia, la storia, l’astronomia per citarne alcune.
Mi spiego. Se concordiamo sulla premessa che una struttura del genere – non dimentichiamo che è più militare che scientifica – è stata realizzata per essere utilizzata a beneficio dei suoi proprietari, dobbiamo altresì accettare che questi la stiano usando, proprio come fanno con le altre armi che hanno a disposizione. Quando parlo di proprietari non mi riferisco al gestore, ossia il Pentagono. I proprietari – stento ancora a crederci ma ormai non restano che gli inalienabili dubbi d’ordinanza – sono i serpentoni, gli extraterrestri cattivi che da millenni ci allevano (e pare trattengano) su questo pianeta in attesa di sfilarci l’anima dalla colonna vertebrale e suonarla come un flauto traverso.
Lo so, è dura da digerire, ma se sei cattolico o presunto tale hai digerito ben altre gatte, credi a me.Fai mente locale e metti tutto nel calderone: gli avvistamenti, i crop circles, la mitologia antica, l’astronomia, la numerologia, l’occultismo, il cospirazionismo millenario, le abductions, le oopart e tutte le cose che la scienza non sa o non vuole spiegare, le scie chimiche, HAARP, i tecnocrati, i banksters avidi, i politici corrotti, i media falsificatori, i sacri romani ciucciapisellini, le tasse, i sindacati traditori, le madonne che piangono, le mafie, le catastrofi telecomandate e la melma sociale in cui galleggi, bhé… a conti fatti se oggi arrivassero gli extraterrestri (magari con la barbetta e la veste bianca) e ti dicessero che se ne occupano loro, tu cosa faresti?
Comunque sia, assunto che HAARP è un’arma nelle mani di chi vuole globalizzare il mondo sotto l’egida di un potere centralizzato utilizzando l’apocalisse di Giovanni come canovaccio, se io che sono un uomo qualunque (quindi il destinatario designato di tutte le disgrazie in programma) mi accorgo che i grafici HAARP hanno un andamento che si suppone ‘anomalo’ rispetto alla linea di quiete, ossia al naturale scorrere degli eventi, allora sono portato a chiedermi quale possa essere l’obiettivo. Potrei essere io, non so se mi spiego.
L’attualità interpretata con lenti nitide, scrostate della bava del mainstream, consente di definire un certo numero di popoli su cui i proprietari di HAARP possono essere interessati a far pressione. In questo momento la mia classifica è questa:
Siria, Iran e tutto quello che sta intorno a BabiloniaCina, Corea, Giappone e Russia
Venezuela e limitrofi
Con ciò non intendo dire che gli amati leaders di riferimento in questi luoghi (Assad, Ahmadinejad, Hu Jintao, Putin, Chavez, Castro e via discorrendo) non facciano parte dello show. Sono tutti nel cast, come lo era Osama, come lo era Saddam e come pure il buon Muammar che ci ha fatto tanto emozionare prima di essere pensionato. Fanno tutti la loro parte e tutti partecipano al grande show il cui obiettivo pare proprio essere di ridurre considerevolmente la quantità dei sudditi. Entro la fine di quest’anno, tra l’altro.
La chicca del progetto è che lassù vorrebbero che le comparse involontarie, i servi spremuti – in ultima analisi le vittime sacrificali – ci mettessero del loro. E temo che ne uscirà un bestseller che la Bibbia ci fa un baffo perché, contro ogni logica, pare che i sudditi scudisciati ne chiedano sempre di più tant’è che, qualora non ci pensassero i padroni, ad occhio e croce questi servi comincerebbero a scudisciarsi a vicenda.
Quindi vien da porsi la domanda: “Chi c’è da seviziare? Quale barone richiede una sculacciata per i suoi servi?” Come il nostro governo le richiede per noi, così ce ne sono altri in lista d’attesa. La Siria e l’Iran sono già in corso d’opera e manca solo quello che sui libri di storia delle medie aveva un nome forbito ma che noi chiameremo modestamente ‘pretesto’. Chavez ha la questione dell’oro, i cinesi ed i giapponesi hanno mastodontici tramacci finanziari, Putin fa il figo, noialtri italo-europei siamo tutti a pecorina e non è carino farci aspettare, e via andare.
Insomma, benché ci sia preclusa la gran parte delle informazioni ‘tecniche’, per non perdere il buonumore dobbiamo accontentarci di incrociare differenti discipline d’indagine, un pò di buon senso e un pò d’istinto. Se poi c’è una congiunzione astrale particolare (Venere su tutte) è più probabile che succeda, o prenda inizio, qualcosa di rilevante. Non a caso la prossima data “speciale” di Venere è il 21 dicembre 2012.
Quindi non posso definirmi propriamente un tecnico perché le attitudini che collaborano all’elaborazione di ciò che scrivo non hanno un gran che di tecnico. In compenso sono un ottimo commissario tecnico, ma non mi lasciano allenare – ziocane – perché qualche anno fa, in un torrido pomeriggio domenicale, litigai con arbitri, giudici di gara, con la curva e con la tribuna e nei giorni successivi con la ‘lega calcio’ cittadina ed infine coi dirigenti della mia squadra. A quel punto rassegnai le dimissioni. Poteva bastare, anche se 6 fuorigioco inesistenti – dico sei – e 2 gol regolari annullati – dico due – sono duri da digerire. Doveva finire 8 a 0, finì 0 a 1. Non riuscendo a comperarsi i miei giocatori (con me non ci hanno nemmeno provato), si erano comperati la terna arbitrale e pure il quarto uomo. I ragazzi sul campo avevano lottato come leoni, volevano vincere, ed il mio 4-2-3-1 era imbattibile se le regole del gioco fossero state soltanto quelle scritte. Ma non funziona così, il sistema, in nessun ambito; figuriamoci in uno sport ormai interpretato da tutti soltanto come circenses, persino in Africa. Curiosamente, in questa nostra pazza società ipercodificata, le regole più importanti sono quelle non scritte.
Quindi non sono un tecnico e non ne ho le pretese. Consiglio a chiunque passi su TNEPD di prendere ciò che pubblico col beneficio d’inventario esattamente come faccio io con tutto ciò che leggo (e persino che scrivo). Lascio a scienziati e scientisti l’onere di convincere qualcuno della propria infallibilità. Io non ci tengo. Proprio non mi va di essere specializzato, tecnico d’alcunché.
E poi penso che da qualche parte in Alaska c’è un generale, o un uomo in nero o un vescovo o direttamente un serpentone (vai a sapere il livello di sicurezza adottato in quella struttura) che dà un ordine ad un tipo col camice bianco e le pennebiro nel taschino, un ordine tipo:
“Ora porta quella lancetta sul 100. Non 99, non 101, ma 100.”
E quello, il tecnico addestrato in una delle tante università cauterizza-neuroni, lo fa. Poco importa cosa significa portare quella lancetta sul 100. Lui ha la laurea in ingegneria, mica in filosofia, magari ha pure qualche dottorato e si mette in tasca i suoi bei 10.000 dollari al mese e la sua famiglia è tanto fiera del suo conto in banca.Lui è bravo, altamente specializzato, vale tutto il suo stipendio.
Lui la porta a 100 quella lancetta.
Non 101 e non 99.