Nel rogo della Città della Scienza sono andati irrimediabilmente persi anche reperti unici.
In particolare alcuni cimeli appartenuti ad Umberto Nobile, l'esploratore nato a Lauro, in provincia di Avellino da genitori di Eboli.
Secondo quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno, vi sarebbero stati i brogliacci su cui l'esploratore annotò con minuzia tutti i particolari della trasvolata che il 14 maggio del 1926, gli consentì di raggiungere il Polo.
Non solo. Erano custoditi, tra le teche della Città della Scienza, anche il suo binocolo,monili inuit, kajak, microscopi d’epoca, rotte di viaggio, vecchi strumenti di campionamento dell’acqua, filmati, fotografie e copie dei carteggi di illustri scienziati.