di Pierfranco Bruni
![Nell’anno delle celebrazioni leggiamo Dante fuori dal conformismo delle Lecture e della didattica scolastica: Nell’anno delle celebrazioni leggiamo Dante fuori dal conformismo delle Lecture e della didattica scolastica:](http://m2.paperblog.com/i/282/2828550/nellanno-delle-celebrazioni-leggiamo-dante-fu-L-_OpXVY.png)
È come se una letteratura, o una storia e storiografia letterario – critico, su Dante non esistesse, o passasse sotto il limite dell’ignoranza nonostante le aperture sui processi ontologici, semantici, simbolici e rituali concessi ad un Novecento che la nostra temperie ha offerto. È come se una scuola di pensiero su Dante che va da Pascoli a Guénon a Maria Zambrano non avesse indicato alcun percorso. Chi studia Dante deve scontrarsi/confrontarsi con Guénon e con Pascoli e deve avvertire la necessità dello “specchio” del Dante di Maria Zambrano, altrimenti smettesse di occuparsi di Dante, in quanto è così numerosa una bibliografia “consociata” che sembra penetrare l’omologante del già conosciuto. Dante è lo scrittore delle lingue ritrovate e non soltanto attraverso il volgare e /o latino. Ma grazie ad una visione che è esoterica. (Con Annarita Miglietta, linguista autorevole dell’Università del Salento, porteremo avanti un discorso innovativo sul “De Vulgari eloquentia” riferendoci proprio al rapporto tra lingue e modelli etnici in un articolato interpretativo e scientifico). Il velame – velo di Pascoli è un’alchimia profonda. Lo scavo arabo – musulmano – esoterico di Guénon è ormai fondamentale per viverlo, e non “insegnarlo” soltanto spiegandolo verso dopo verso. Lo specchio umano di Maria Zambrano è un impatto con quegli Orienti che intercettano i Mediterranei dei Sufi. Dante e il sufismo. Dante tra i Dervishi. Ho citato soltanto un minimo viaggiare. Dante è oltre le Lecture nella “normalità” delle metodologie scolastiche. Rileggiamo Dante per la certificazione di un grande anniversario, ma cerchiamo di essere altro nell’altro del poeta…. Per rileggerlo bisogna viverlo e capirlo nelle comparazioni letterarie, ontologiche, antropologiche, magico - archetipali tra un Medioevo che partecipa alle dispute di una letteratura e un Novecento che ha bisogno di un Dante specchio umano e pellegrino tra Islam e Occidente.