Credo sia solo una questione di tempo, nel senso che sia da parte del PdL sia dalla parte del PD, si ha bisogno di tempo per organizzare il voto. Berlusconi ha necessità di recuperare i consensi persi a favore di Bossi, soprattutto al nord. L’opposizione ha necessità di capire se e con quale leader è in grado di affrontare una tornata elettorale cercando di recuperare il terreno lasciato a Di Pietro e comici vari.
E se è presto per dire come e con chi ci si arriverà, si può essere certi che quella di ieri è solo una forte scossa, non la prima né l’ultima, purtroppo, di un terremoto che a lungo farà ballare il Paese. Teniamo poi presente che secondo alcuni importanti sondaggi oggi la gente (me compreso) è stanca e che circa un 35% sarebbe intenzionata a non esprimere giudizio in cabina elettorale.
Una concreta analisi oggi su lastampa.it:
Technorati tags: Elezioni, Politica, Voto, PdL, Pd, Berlusconi, Bossi, Fini, Bersani, Di Pietro, Grillo, Fiducia, Non voto, AstensionismoNon è semplice spiegare che Berlusconi è stato sconfitto ottenendo una delle maggioranze più larghe – 342 voti – che, tolta l’epoca dei governi di unità nazionale, si siano mai viste a Montecitorio. Ma è così. La fiducia che il premier ha avuto dalla Camera non ci sarebbe stata senza i voti determinanti dei finiani e dell’Mpa, il movimento autonomista del governatore siciliano Lombardo, che hanno stipulato una specie di patto federativo dopo aver spedito in Sicilia il Pdl all’opposizione. (continua)
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