Magazine Cinema
Esistono film la cui estetica appartiene ad un periodo, ad un ambito produttivo e ad un canale di riproduzione degli stessi, che mi suscitano una fascinazione snobistica e perversa inspiegabile.Cinema muscolare e steroideo come dimostra la protagonista stessa nel suo campeggiare sulla locandina e per aver rappresentato un'icona filmica e fisica, che forse negli intenti dell'entourage produttivo avrebbe dovuto incarnare il contraltare femminino (ma non troppo) di Schwarzenegger. Tant'è che un'opera come Terminator ha dato origine a simulacri di tal fatta, che un tempo campeggiavano sulle tv locali analogiche, ora con l'avvento del digitale e chissà con il progredire della tecnologia dove troveranno spazio, sono reperibili pure su canali di un livello superiore alla media o forse non così come vogliono far credere.Gli amanti di questi sottogeneri, di questo cinema artigianale e derivativo, diciamo pure di serie infima, forse lo considereranno un prodotto da collezione, invece in me suscita e ha sempre suscitato una certa curiosità tanto da rimanervi incollato, per quanto possibile, stante la semplicità della storia e la sua progressione priva di particolari emozioni se non nei momenti di scontro con il cacciatore di taglie-cyborg, che tenta di sfruttare la tecnologia mimetica, ma senza particolare successo di Predator, sino al prevedibile finale.Verrebbe da sorridere o da arrabbiarsi nel notare come certe facce attoriali sembrino ripetersi e confondersi in questo calderone cinematografico, in cui personaggi umanamente sgradevoli fanno la loro comparsa e grazie a doti recitative che farebbero sbellicare dal ridere (se il film fosse fruito in compagnia, con commenti consentiti durante la visione). Così, ci si ritrova a parteggiare contro di loro e ad invocarne la giusta punizione, mentre l'ingenuità della protagonista, dovuta forse anche alla forza muscolare che ne limita l'intelligenza al solo spirito di sopravvivenza, non riesce a prendere atto dell'idiozia e della micragnosità di certi individui.Difficile dire se consigliarlo come film scult, perché credo lo sia troppo anche per me, ma per avere un'idea del prodotto e del tipo di estetica cui mi riferivo all'inizio credo sia sufficiente guardarsi il trailer in rete, almeno per comprendere o dileggiare la mia scelta/non scelta di visione.
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