Nepal, tanta solidarietà fra le persone

Creato il 27 aprile 2015 da Cren

Rimangono ancora delle aree di Kathmandu in cui sono sepolti dei corpi, dice la Nepal Army, intono a Thamel e Asan Tole, a Basundhara e Balaju (nord di Kathmandu), sono arrivati da India, Cina, Giappone unità per la ricerca per aiutare i poveri soldati e poliziotti nepalesi che, inisieme alla popolazione, con poco coordinameneto e strumenti lavorano, ininterrottamente da sabato.

Il Gruppo Chaudari (una delle più grosse aziende nepalesi) distribuisce noodles, i fabbricanti di acqua minerale le bottiglie, tanta gente aiuta a cucinare cibo. Mancano le tende e gli ospedali da campo (oltre a ciò che manca in ogni emergenza: medicinali, ortopedici, sangue, servizi sanitari, elicotteri) e questo è triste poiché Kathmandu è da sempre zona sismica e da decenni si fanno piani (spendendo soldi) per fronteggiare un eventuale terremoto. In altri post abbiamo parlato di questo.

L’aeroporto, intasato, funziona, la strada di Mugling (foto) è stata riaperta, gli aiuti arrivano seppur insufficienti data la tragedia. Un team di tecnici indiani è giunto per ristabilire l’energia elettrica, si presume in 4 giorni. Oggi difficoltà per molti con computer e telefoni scarichi e linee internet spezzate.

Come detto, la tragedia ha avuto meno vittime perché, contrariamente a ogni previsione (e studio) le orribili case costruite nell’ultimo ventennio hanno resistito, appoggiate una sull’altra. Molte sono, però, gravemente danneggiate (il sto del governo parla di oltre 5.000) e, forse, non più abitabili. Oltre 2000 sono crollate.

I morti crescono in tutte le aree del paese colpite dal sisma. Qualche soccorritore, da Pokhara, ha raggiunto Gorkha (antica capitale del Nepal ed uno degli epicentri del sisma) ma non i villaggi arrampicati sulle colline che sembrano rasi al suolo.


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