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NerodiPuglia: incipit del racconto vincitore...

Creato il 09 settembre 2011 da Omar
NerodiPuglia: incipit del racconto vincitore...«Io me la vidi, una volta. Dopo aver fatto le olive, mentre stavo seduto in cima a un masso e passavo il dito su una vescica rossa, bagnata, che non mi faceva poggiare il piede. Me la vidi così e non era verde o celeste, come diceva Filomena. Non aveva manco le macchie blu. Stava lì, raccolta, sotto di me, le zampe appena fuori dal masso. Il vento portava l’odore secco della terra spaccata e fischiava su e giù dagli alberi, come canzoni cantate dai morti, roba che se la senti perdi il sonno. Io stringevo il piede e le labbra. Ché ho avuto paura, quella volta. Anche se lei non saltava, restava immobile nel suo covo dipietra, si lasciava a malapena vedere. Lo sapevo che forse, lì sotto, c’era il maschio. E non avevo il coraggio di muovermi. Perché ci vuol poco a farla saltare, a darle disturbo. Dopo, dicono che te la ricordi tutta la vita.
Le mie mattine avevano tutte lo stesso sapore. Latte e caglio, pane duro, se andava bene l’acciuga. "Svegliati!” la voce di mia nonna, spigolosa, mi arrivava in faccia attraverso la coperta sgualcita. Se non bastava, poi, mi buscavo quella frustata. Le sue cinque dita, come il ramo dei ceci, un groviglio di ossa dure. Me le batteva sulla gamba finché la coperta non scivolava a terra, allora il finestrino del basso sembrava sputare su di me un freddo che c’è solo all’alba o dopo che hai dormito...»
Il dito mignolo del diavolo
- Maria Silvia Avanzato

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