Scozia: Lago di LockNess, il più grande della Gran Bretagna. Possibile che tra le placide acque del lago sia in agguato un gigantesco mostro preistorico?
Molti lo credono : “ Io l’ho visto, era lungo 20 metri, cilindrico” – “Ho visto qualcosa nel lago, molto scuro almeno 10 metri” – Ho visto una creatura lunga 15/20 piedi che si muoveva in uno strano modo attraverso l’acqua!
Ogni episodio di: “Ai confini della scienza” su National Geografic Channel è dedicato a una creatura del mistero.

A partire dagli anni ’30 gli avvistamenti si fanno sempre più numerosi, la storia si diffonde in un lampo e diventa leggenda, tutti si recano sul lago per vedere con i propri occhi e i miti si sa hanno sempre un “fondo di verità”…
Cominciano a diffondersi anche le testimonianze visive che ritraggono “qualcosa” nel lago.

La scienza inizia ad indagare per cercare e trovare una spiegazione.
Se nel lago vive un mostro deve trovare l’habitat adatto al suo mantenimento. Vengono analizzate le acque. La piramide alimentare di un lago relativamente piccolo come il LochNess non potrebbe sostenere la vita di un predatore delle dimensioni del presunto mostro. Le poche alghe presenti e i pesci trovati non sono sufficienti per la sua sopravvivenza.
Si studia anche il fondale con nuove tecniche: il sonar che con gli ultrasuoni può captare la presenza di vita. Numerose imbarcazioni dotate di ecoscandaglio diverse volte e con diversi metodi scandagliano il lago con l’unico risultato di rilevare tre grandi masse in movimento. Nessuna prova concreta, ma gli avvistamenti continuano.
Arrivano anche le telecamere che vengono poste fino a 240 metri di profondità, proprio nella tana di Nessie. Le immagini portano alla luce un fondale con rocce e pareti scoscese ma niente mostro.

La scienza non ha dubbi, la maggior parte delle scie lasciate sulla superficie non sono altro che oggetti, animali, barche o stormi di uccelli.
A questo punto anche la famosa foto storica viene riesaminata. E’ l’icona per eccellenza di Nessie ed è ancora avvolta nel mistero.
Tuttavia dietro la foto c’è una storia di cupidigia. Un giornalista viene assunto per testimoniare la veridicità degli avvistamenti. Vengono create e fotografate le “impronte del mostro” che sono in realtà dei falsi prodotti dal giornalista stesso che smascherato, perde credibilità. Per riabilitarsi chiede aiuto ad un medico che dovrebbe in virtù degli studi scientifici fatti riaccreditare la versione e che scatta la famosa foto. E’ una storia rimasta segreta per ben 50anni e non è mai divenuta di dominio pubblico. Purtroppo quindi anche la famosa foto a cui siamo da tempo abituati e affezionati è in realtà una messa inscena fatta con un modellino, una truffa semplice, ma efficace.

Eppure l’uomo ha bisogno di esplorare l’ignoto, ne è attratto, è affascinato dal mistero.
Per ora, l’unico mito che ancora ci rimane da credere è quello del 2012 quando arriveranno gli alieni…
