Nessun silenzio

Oggi sono stato contento di vedere molti blog "attivi". Qualche giorno fa è partita una campagna che chiedeva a tutti i blogger di non postare nulla il 18 marzo. Sono per la libertà di scelta e per i minuti di silenzio e unione, per il ricordo e la memoria, ma non per fermarsi ora, oggi. Non è il fatto che non mi senta un blogger, né che condivido solo chi, in queste ore, parla di nucleare, di pericolo, di mondo. Ritengo però che si possa, si debba scrivere, che un giorno di pagine bianche su uno strumento in cui dobbiamo far viaggiare idee, progetti e pensieri alla velocità della luce sia un giorno perso, in un certo senso. Quanto al resto della proposta, donare soldi e aiuti sono d'accordo, come al solito, ognuno scelga come e quanto. Per il resto, continuano a parlare e a dire no al nucleare. A dire ai politici che c'è una democrazia, ci devono ascoltare, devono ricordare il referendum e non possono imporsi. La democrazia nel mondo occidentale ha superato la soglia di sicurezza entro la quale si entra, volenti o nolenti, nell'autoritarismo morbido, che poi rimane morbido finché fa comodo. Tanto la scusa è sempre quella del voto. Nessun silenzio, abbiamo ancora tanto da dire.