Nessuno
Uno straniero giunge in un paese diviso da una lotta senza quartiere tra due fazioni ugualmente feroci. Lo sconosciuto, di cui nessuno conosce il vero nome, si mette al servizio di entrambe, apparentemente per un pugno di dollari. Il vero scopo del suo operare si svelerà man mano: distruggere entrambi i clan aizzandoli l’uno contro l’altro, liberando finalmente il paese oppresso dalla loro violenza.

Sergio Leone
Non era vero naturalmente, ma fu sufficiente a indurre i giapponesi a deporre la katana e ricercare un accordo vantaggioso per entrambe le parti, che infine fu trovato. Sergio Leone, anni dopo dichiarò: “Kurosawa aveva tutte le ragioni per fare ciò che ha fatto. È un uomo d'affari e ha fatto più soldi con questa operazione che con tutti i suoi film messi insieme. Lo ammiro molto come regista.”Ulisse naufrago in uno sceneggiato RAI
A ben vedere l’idea dello sconosciuto senza nome non era nuovissima. Seppure in un contesto differente, risale agli albori della letteratura occidentale. Ulisse / Odisseo, l’uomo di multiforme ingegno cantato da Omero, dopo essere stato a lungo evocato nei canti iniziali dell’Odissea entra in scena, dopo aver lasciato l’isola della dea Calipso, giungendo naufrago solo e nudo nel paese dei Feaci dove viene accolto come ospite. Qui non rivela subito il suo nome finché, commosso dall’udire le vicende della guerra di Troia presa e distrutta per mezzo dei suoi inganni, finisce col narrare le incredibili disavventure che l’avevano visto protagonista durante il viaggio di ritorno.Accecamento di Polifemo, Eleusi, 650 a.C.
Come quando, intrappolato nella grotta del ciclope Polifemo, per salvare sé e i propri compagni, ingannò il mostro antropofago modificando il proprio nome da Odisseo in “Nessuno” (in greco antico “oudeís”) giocando sull’assonanza tra i due termini. Così, più tardi, Polifemo avrebbe invano invocato l’aiuto degli altri Ciclopi gridando: “Nessuno mi ha accecato!” ricevendo solo risposte sarcastiche.Proprio le note campionate della colonna sonora di “Il buono, il brutto e il cattivo”, scritta sempre da Ennio Moricone, aprono “Clint Eastwood” singolo di debutto dei Gorillaz, una alternative rock band, estratto dal loro primo album “Gorillaz” (2001). Anche il ritornello "I ain't happy, I'm feeling glad. I got sunshine in a bag" fa riferimento ai dollari contenuti nella borsa che il Biondo, il personaggio interpretato da Eastwood, porta con sé alla fine del film.
Gorilla zombie ballano "Thriller"
Il duello finale del film, o per meglio dire il leggendario triello, vedeva i tre protagonisti (Eastwood, Wallach, Van Cleef) affrontarsi all’interno di un cimitero. Questo scenario ritorna nel video musicale dei Gorillaz, girato in forma di cartone animato, dove i protagonisti si trovano a dover affrontare dei gorilla zombie che emergono dalle loro sepolture ed eseguono passi di danza della coreografia del celebre video “Thriller” di Michale Jackson. A sconfiggerli è, guarda caso, Noodle la giapponese chitarrista del gruppo, pettinata come un samurai.Venendo alla runa ispiratrice del post, secondo una tradizione difficile da verificare ma estremamente suggestiva, oltre alle 24 rune (tre serie di 8 segni) canoniche esisteva una venticinquesima runa, anomala e diversa dalle altre. Era la Runa di Odino, la Runa Bianca, un disco di legno senza alcuna incisione, utilizzata evidentemente solo per la divinazione e pertanto sconosciuta all’epigrafia runica. La Runa Bianca è la runa del destino, che ci dice una grande verità, che nulla è scritto definitivamente, ma che tutto è scelta e oltre l’orizzonte dell’ignoto si possono aprire nuovi scenari e possibilità.
La foto di apertura, dal titolo “Nessuno”, è una cortesia di Ele di Dietro l’obiettivo. Col suo cielo specchiato nel fango alle spalle di un misterioso personaggio senza nome, ci suscita delle domande. Ad esempio, avrà già superato la palude e sta guardando verso nuovi orizzonti o si è arreso di fronte alla pozzanghera e sta tornando sui propri passi? Anche in questo caso la risposta non è scontata.Visto che abbiamo citato Odino, è giusto ricordare la sua abitudine di presentarsi sotto mentite spoglie, come uno sconosciuto viandante. Incontrarlo può essere fonte di grandi tragedie, come possiamo ascoltare in questa audiostoria.
Non solo gli uomini possono essere senza nome. Anche i cavalli talora hanno lo stesso destino Altre volte è molto meglio non chiedere il nome di chi incontriamo nella notte buia. Lo stesso si può dire di certi luoghi, che è bene rimangano senza nome