Ricevo tantissime richieste, da ogni parte d’Italia, da persone che non trovano in edicola UNICO – People & Style, e vorrebbero leggere gli articoli di “galateo e bon ton” che scrivo nella rubrica che il magazine dedica ogni uscita con una tematica diversa.
Quindi vi riporto, pari pari come è stata pubblicata, la mia ultima rubrica:
“Quante volte abbiamo ricevuto delle mail con tutti i caratteri in maiuscolo oppure con un oggetto confuso e chilometrico, o peggio ancora con allegati voluminosi che intasano la casella di posta elettronica?
E’ già successo a ognuno di noi almeno una volta. Questo accade perché, parlando di buone maniere, su internet non c’è un controllo che regola ciò che si può fare o che non si deve fare. Si può quindi “entrare” comportandosi in modo corretto oppure facendo gli sgarbati e gli incivili. A volte senza neanche accorgersi di averlo fatto!
Esiste un’anarchia ordinata all’interno della quale cerca di farsi spazio la ormai famosa “netiquette”, meglio nota come galateo della rete, che illustra il modo migliore per comunicare con gli altri e il rispetto delle regole che oggi – più che mai – diventa interessante acquisire per sapersi muovere correttamente quando si naviga. Non è poi così difficile, basta essere educati.
Scorro velocemente l’ABC della netiquette come un mazzo di carte tra le mani di un giocatore di poker. Scrivere in maiuscolo significa urlare. Allegare file troppo pesanti inchioda la posta, è necessario dunque ridurne il peso. L’utilizzo di lettere accentate può creare problemi a chi le riceve, meglio sostituirle con l’apostrofo. Attenzione alle battute umoristiche: non sempre si riescono ad interpretare con il giusto senso, ed è bene quindi associarle ad uno smile, per evitare incresciosi equivoci. Le mail possono essere intercettate, e dunque non si devono inviare numeri di carte di credito.
L’invio continuo di messaggi pubblicitari crea il rischio di vedersi inseriti nelle black list, elenchi virtuali di soggetti non graditi in quanto fastidiosi. Il testo è preferibile quando è contenuto, ed è molto apprezzata la capacità di essere concisi. Ad esempio, tutte le volte che scrivo al mio grafico mi stupisco della sua sinteticità, in tre parole e due righe al massimo mi comunica quello che io avrei scritto con un poema!
E’ gradita maggiore attenzione alla netiquette anche sui social network, ormai pane quotidiano per tutti coloro che hanno un’attività commerciale e non. In questo ambito troviamo le cose peggiori. Non ci sono regole scritte e sembra inoltre che la maggior parte non ne voglia proprio sapere di norme o indicazioni sulle buone maniere. Tempo fa ho letto incuriosita su facebook un lunghissima conversazione tematica, con battute provocatorie, degenerata in una furiosa “guerra di opinione”! E’ meglio che tutto ciò non venga pubblicato sulle bacheche; le chiacchierate interminabili – stile chat – vanno condivise unicamente con mail private.
Se apriamo poi il capitolo delle fotografie, ci intrufoliamo in un ginepraio di comportamenti scorretti. Sembra che non sia più possibile farsi fotografare senza essere “postati” e “taggati” su qualche social mezz’ora dopo! Ma dove è finita la privacy? Nel cestino! Senza possibilità di ripristino. Tutto ciò ha un effetto domino che sfocia in bacheche straripanti di fotografie di amici che sembrano uscite da un film di fantascienza, pessime foto e a volte anche video volgari. Siamo certi che tutto questo possa interessare la rete?
E’ bene dunque scrivere solo sulla propria bacheca e parlare di noi, postando immagini personali e non di altri. Non rendiamo pubblici i messaggi riservati senza autorizzazione dell’autore e quando entriamo su un forum tematico rispettiamone le regole: prima di farne parte cerchiamo di capire quella comunità, leggendo i messaggi che circolano all’interno.
Quando ci si affaccia poi ad un social network capita di trovare persone che si presentano senza la propria fotografia, con informazioni fasulle e magari con 10mila amici. Ma quotidianamente, quando stringiamo la mano ad una persona che ancora non conosciamo, la nostra faccia è ben visibile, non siamo anonimi, non abbiamo una maschera. Non mettere la propria fotografia su internet significa nascondersi ed incappucciarsi.
Inoltre nella vita reale non abbiamo l’abitudine di stringere la mano a tutte le persone che incrociamo in autobus, in metro o per la strada e non coltiviamo amicizie profonde con tutti. Perché non capita la stessa cosa in rete? In fondo tutti noi sappiamo che non conta la quantità dei contatti che abbiamo, ma la qualità e lo spessore delle persone che conosciamo, e questa dovrebbe essere la regola numero uno soprattutto nella vita di tutti i giorni.”
Richiesta fatta… desiderio esaudito!
A presto,
Mo