È evidente che siamo di fronte ad una grave disfunzione organizzativa dell’Assessorato all’Ambiente retto da Niccolò Venanzi, solerte nell’aumentare la Tarsu ma non altrettanto in questa emergenza. Se è vero che si è trattato di una situazione al limite è anche vero che essa era stata ampliamente annunciata e che certo non può aver colto di sorpresa gli amministratori.
Sarebbe bastato organizzarsi per tempo, assumendo personale a chiamata o a progetto oppure chiamando in aiuto quella grande risorsa che esiste a Montegranaro ma di cui pochi si ricordano: le associazioni. Chiedere ai tanti volontari di effettuare il servizio di raccolta porta a porta non sarebbe stato impossibile e sono certo che sarebbe stato accolto positivamente dagli interessati. Si è preferito, invece, non affrontare il problema e trovare, con grave ritardo, una soluzione che poco risolve e in parte aggrava la situazione, mettendo a rischio la salute e l’incolumità dei cittadini, specie di quelli più avanti negli anni.
Ancora una volta è sconfortante che non si senta una voce ufficiale di protesta da parte di chi dovrebbe per istituzione: le opposizioni. Una forza politica di minoranza dovrebbe quantomeno chiedere urgenti provvedimenti e altrettanto urgenti chiarimenti all’Assessore che, pare evidente, in questo caso è stato inadempiente. Potrebbe anche chiederne le dimissioni ma preferisce il silenzio. È probabilmente per questo che a Montegranaro accadono queste cose.
Luca Craia