New Orleans, Port-au-Prince d'America

Da Astonvilla

LA STAMPA
New Orleans è la Port au Prince d'America. Una storia quasi in fotocopia. Fondate entrambe dai francesi e grossomodo nello stesso periodo - Big Easy ha solo 31 anni più di Pòtoprens - entrambe fuori dalla giurisdizione di qualunque Dio, entrambe poverissime (Haiti col reddito pro-capite più basso d'America, la Louisiana col quarantaduesimo reddito pro-capite degli Stati Uniti), entrambe nere, entrambe convertite al culto del voodoo, entrambe flagellate dagli uragani più devastanti della storia, entrambe violente, illegali, entrambe capaci di una corruzione spudorate.
Dal 1997 al 2006, la Louisiana non ha avuto rivali nel detenere la corona di stato più corrotto d’America. Che però corrompe con un altro stile. In Illinois la corruzione è micragnosa (nel 1970 comprare il voto di un deputato costava solo 25 dollari) e chi viene colto in flagrante corre subito a scusarsi in tivù. In Louisiana la corruzione è spudorata, flamboyant, da corno d’Africa. Perchè gli elettori della Louisiana, come amava ripetere il governatore Long: “Don’t want good government, they want good entertainment” A Port au Prince infierì François Duvalier, detto papà Doc, dottore col pallino dell’etnologia, inventore del fascismo nero e ferocissimo tiranno che amava incominciare i suoi discorsi ricordando che: ‘Il Destino del popolo di Haiti è la sofferenza' Nel 2005 Katrina devastò New Orleans e la Louisiana quasi come il terremoto che il 12 gennaio ha inghiottito Port au Prince e Haiti.
I giornali titolarono 'Good Bye, New Orleans. It’s time we stopped pretending'. Gli scienziati sconsigliarono di ricostruire New Orleans e i suoi sistemi di difesa perché era solo una questione di tempo. Più alti sarebbero stati gli argini artificiali, più disastrosa sarebbe stata la prossima inondazione. Il direttore dei servizi geologici statunitensi andò in tivù e sentenziò ferale: “Fra 100 anni New Orleans non esisterà più". Sette anni dopo, Big Easy è risorta. Mentre l'altra America è bollita dalla crisi, economicamente a pezzi, squassata da tifoni finanziari, a New Orleans si vive un anomalo stato di grazia. Qui i prezzi delle case non sono tracollati, i cantieri edilizi lavorano, le betoniere macinano, gli architetti sognano in grande e il tasso di disoccupazione è del 5,3% contro l’8,1% del resto del paese.
Nell’agosto del 2007 il ‘New York Times’ titolava:‘A billion dollars later, New Orleans Still a Risk'. La ricostruzione di Big Easy non decollava, la città divorava i fondi stanziati dal Governo e le polemiche sul rinforzamento degli argini infuriavano. Quasi cinque anni dopo, New Orleans rialza la testa e grazie all’economia post-Katrina dà lezioni di benessere al paese intero. E due ani fa si e' tolta anche lo sfizio di vincere il primo Superbowl della sua storia. Chissà che nei prossimi anni anni la favola non si ripeta anche coi cugini di Pòtoprens... colera, terremoti, uragani e dittatori, permettendo

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Venerdì 26 giugno il mondo che, a tratti, vorrei

    Sono una donna fortunata.Amata fin dal primo vagito, da un uomo ed una donna, che mi hanno dato una casa, un'istruzione, mille vizi e mille... Leggere il seguito

    Il 27 giugno 2015 da   Patalice
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, TALENTI
  • L’Italia, dopo Irlanda e Stati Uniti….

    Irlanda e Stati Uniti nel giro di un mese hanno fatto diventare il dibattito sulle unioni civili in Italia una discussione da XX secolo. Leggere il seguito

    Il 27 giugno 2015 da   Cristiana
    DIARIO PERSONALE, OPINIONI
  • L’autobiografia può essere una trappola

    Sembra che uno degli argomenti più discussi, o che susciti maggiore interesse soprattutto tra il pubblico, sia l’elemento autobiografico. Insomma, è lì che si... Leggere il seguito

    Il 26 giugno 2015 da   Marcofre
    CULTURA, EDITORIA E STAMPA, TALENTI
  • Viaggio in Gran Canaria: cosa vedere

    La Gran Canaria è per circonferenza l'isola più grande delle 8 isole dell'arcipelago delle Canarie, situato nell'Oceano Atlantico a 210 km dalla costa... Leggere il seguito

    Il 17 giugno 2015 da   Anna Pernice
    DIARIO PERSONALE, VIAGGI
  • Bomba al neutrone usata solo nello yemen?

    Non ascolto e non vedo televisione, non seguo le radio quindi non so se il mainstream del grande fratello abbia divulgato la notizia che il 25 maggio nella... Leggere il seguito

    Il 16 giugno 2015 da   Marta Saponaro
    CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI
  • Vagabonda del Dharma

    I miei genitori, preda dell'euforia post '68, hanno deciso di non battezzarmi e di crescermi a pane e strozzapreti. A due anni mia nonna mi ha portato l'acqua d... Leggere il seguito

    Il 11 giugno 2015 da   Giupy
    DIARIO PERSONALE, ITALIANI NEL MONDO, TALENTI