Le trenta squadre della Lega cestistica più bella del mondo si apprestano ad ultimare le gare in calendario di questa folle regular season; c’è chi come Thunder, Bulls e Heat tirano un pò il fiato, forti delle loro posizioni in classifica, e chi invece cerca disperatamente di infilare la serie di vittorie che spalanchi le porte della post season. Poi ci sono anche quelle franchigie che hanno già abbandonato ogni speranza e lavorano per il draft e la prossima stagione.
Una di questa sono i Golden State Warriors, tra i protagonisti della trade deadline di quest’anno con la cessione ai Milwaukee Bucks della guardia Monta Ellis.
Questo scambio ha permesso ai Warriors di lanciare in quintetto il loro rookie Klay Thompson, il quale ha risposto in modo a dir poco clamoroso alla fiducia concessa da coach Jackson al fine di sostituire degnamente Ellis.
Thompson (nativo di Los Angeles, figlio d’arte di Mychal Thompson, prima scelta assoluta dei Portland Trail Blazers del 1978) è selezionato dai Warriors all’ultimo draft con la chiama numero 11. Inizialmente schierato come shooting guard proveniente dalla panchina, ha messo insieme numeri discreti nella sua prima metà di stagione: in 16.5 minuti ad incontro una media di 7.2 punti (56esimo tra le guardie) con 6.3 tiri a partita, in aggiunta ad una valida media con i piedi dietro l’arco (45%).
Nelle ultime 23 partite Thompson è andato 22 volte in doppia cifra, oltre alla sua miglior prestazione in carriera nella vittoria contro Sacramento il 24/03 griffando 31 punti (con 10/20 al tiro).
Tuttavia l’apporto eccellente di Klay non ha aiutato ad invertire il trend perdente dei Warriors, i quali privi anche di Stephen Curry a causa di una distorsione alla caviglia destra, hanno vinto solo 4 delle ultime 18. In attesa di tempi migliori GS trascorre nell’anonimato l’ultima parte di stagione con validi propositi per la stagione successiva che oltre ad un Thompson erede del posto 2 di Ellis annovererà anche un Andrew Bogut (sperano nella Baia finalmente sano) che sarà chiamato a migliorare la situazione difensiva.