Dal giorno in cui Silviontolo ha promesso di lasciare Palazzo Chigi è passato poco tempo, meno di un mese, eppure mi sembra molto di più. In tutto questo periodo ho avuto l'impressione di essere restata sospesa, come in una bolla di sapone, in uno strano stato di attesa. In uno strano Paese che mi sembrava non avesse più un Governo. In un Paese avvolto improvvisamente da un alone silenzioso, senza più urla in tv, senza più barzellette del Silviontolo dimissionario (o dimissionato), senza più le sparate quotidiane dei Brunetta e delle Gelmini di turno.
Improvvisamente, e inaspettatamente, nei telegiornali a fianco della carica di "Presidente del Consiglio" non si leggeva più Silvio Berlusconi, ma Mario Monti, un suo coetaneo, è vero, che però mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Niente volto plastificato, né capelli tinti o disegnati, niente barzellette, niente bunga bunga. La pulizia e la pacatezza di quell'uomo dai capelli bianchi e il volto serio mi hanno conquistata, così a prima vista. Hanno conquistato anche me che fino a due giorni prima non sapevo nemmeno esistesse un Mario Monti in Italia.
Applausi e promesse. Chiunque parlava elogiava Monti. Per strada sembrava già l'alba di un giorno migliore. Al bar qualcuno parlava di lui come di un amico. Adesso ci pensa lui. Ci capisce. È uno che i conti sa farli tornare, mica come quell'altro.... Quando Berlusconi si è dimesso io avrei voluto votare, però con quella legge forse non era il caso e poi, pensandoci, essere governata da una persona presentabile e rispettabile mi sembrava già una bella cosa, una cosa che dovrebbe essere normale, ma che evidentemente negli ultimi decenni non lo è stata. Dunque col passare dei giorni mi sono "affezionata" agli occhialetti di quel Monti di così poche parole, di quel Monti che al liceo classico era il primo della classe, ma non era troppo bravo a matematica, di quel Monti che era un secchione solidale con gli altri.
Sapevamo tutti per quale motivo all'improvviso si era trovato a occupare la poltroncina più importante d'Italia. Per riparare i danni. Per svolgere lo sporco lavoro che i politici si sono ben guardati dall'affrontare. La sua sarebbe stata la manovra lacrime e sangue. Io non ci capisco assolutamente niente di economia, quando ho ottocento euro tra le mani mi sembrano già tantissimi, quindi figuriamoci quanto sono in grado di parlare di manovre da miliardi di euro per mettere a posto le finanze dello Stato. Non sono in grado di farlo. Quando Monti dice che o si fa così o l'Italia fallisce io potrei anche credergli, potrei. Sicuramente gli crederei molto, ma molto, di più se avesse cominciato a tagliare le spese della politica o se avesse iniziato col tassare molto di più chi ha di più. Gli crederei di più se avesse evitato di far occupare posti di lavoro ai settantenni, quando ci sarà così il ricambio?
Dopo che è stata svelata la manovra non si parla d'altro, giustamente.
Stamattina il fruttivendolo per la prima volta in vita sua, credo, mi ha fatto lo scontrino, brontolando perché la scorsa settimana per non aver fatto uno scontrino da 5 euro ha beccato una multa di 300 euro. Una signora scuoteva la testa: che guardassero a chi ruba davvero, invece che a noi. Anche all'ospedale la sera si discute mentre si guarda il tg di La7. Inspiegabilmente chi ha sempre votato a destra si trova d'accordo con chi ha sempre votato a sinistra: sono tutti uguali e alla fine a rimetterci siamo sempre e solo noi. Lo penso anch'io, per carità, però ci sono degli atteggiamenti che non mi piacciono. Innanzitutto non mi piace che chi è di destra dimentica per magia che Berlusconi ha governato otto anni, negli ultimi dieci, quindi se anche una crisi del genere non è frutto esclusivo del suo modo di gestire la cosa pubblica, comunque lui e i suoi governi hanno delle responsabilità, tante responsabilità, mi sembra evidente. E mi piacerebbe che fossero ammesse. Un mio amico, sfegatatamente di destra, dice che io non sono oggettiva, che se quello che sta facendo Monti lo avesse fatto Berlusconi starei già in una piazza. E invece no, sono ancora qui, a storcere il naso un po' confusa, indecisa, incapace di dare un giudizio netto. Io penso la stessa cosa di lui, che non è oggettivo, ogni volta che gli dico che se Monti è stato messo lì per varare questa manovra lacrime e sangue è colpa, soprattutto, di chi ha governato male ultimamente e lui scuote la testa e dice di no, assolutamente no. La crisi è mondiale, la crisi è europea, la sinistra non avrebbe fatto di meglio, se la situazione è così grave non è per quello che è successo negli ultimi anni, ma le cause vengono da lontano. Ragionando così però che senso ha eleggere un Parlamento, nominare dei ministri se poi non hanno responsabilità riguardo a ciò che successo nel periodo in cui sono restati in carica, se poi possono dire non è colpa mia, io non centro niente, è colpa di chi è venuto prima? Secondo lui, ad esempio, sarebbe stato meglio tenere la lira. Sostiene che senza euro non saremmo arrivati a questo punto. Su una cosa siamo d'accordo però: anche la chiesa deve pagare, come tutti. All'ospedale, nella camera che frequento in questi giorni, su questo punto siamo tutti d'accordo, a parte una vecchietta. La stanza in cui si trova mia sorella è l'unica del reparto con due italiane. Le altre sono tutte occupate da marocchine. Un uomo scherzando ha detto che era il caso di mettere una bandiera fuori dalla porta, poi, un po' più serio, ha guardato in alto dicendo: "Meno male che il crocifisso ce lo fanno ancora tenere". Io credo che sia anche per questo che la chiesa può permettersi di non pagare le tasse, perché ci tiene sotto scacco, perché siamo noi i primi a intrappolarci in una catena di siamo in Italia-siamo cattolici-teniamo il crocifisso negli ospedali e nelle scuole-se non ti va bene torna da dove sei venuto-p.s.tanto non ci mancherai nemmeno.
Sono giorni che avrei voluto trovare il tempo per parlare della manovra di Monti, per dire che no, non mi va bene che a pagare siamo sempre noi, quelli del PD, il partito dei Pori Disgraziati (sempre secondo l'uomo dell'ospedale). Probabilmente ha ragione il mio amico, se questa manovra fosse stata frutto della mente di Silviontolo sarei molto, ma molto, più arrabbiata. Forse la faccetta buona di Monti mi fa mandare giù la pillola meno amara. Visto che è su quella poltrona da meno di un mese, visto che non è colpa sua se siamo messi così male, vorrei poter credere ancora un po' alla sua buona fede. Si, sono confusa e non so capire quanto grave è la nostra crisi, non so capire se sarebbe stato possibile uscirne senza toccare le pensioni, certo capisco che c'è ancora molto da tassare per quanto riguarda i patrimoni e capisco anche che ci sono troppi tagli ai costi della politica che Monti deve assolutamente fare, se vuole riconquistarsi un po' di fiducia.
Un'ultima cosa, poi vado a ninna. Ricordo in quinta liceo la mia prof di storia dire questo durante una spiegazione: "Invece che la demagogia dei politici ha preferito usare l'onestà. Non ha promesso tempi felici che sapeva non sarebbero arrivati." Quell'uomo non aveva nulla da offrire, se non sangue, fatica, lacrime e sudore. Chissà se tra cinquant'anni un'altra prof dirà di Mario Monti quello che la mia prof ha detto di Winston Churchill.
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