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Niente anabolizzanti e anfetamine

Da Marcofre

L’efficacia è quella caratteristica che permette al lettore di leggere una frase, comprenderne il senso, senza fatica e senza perdere tempo a interrogarsi su: “Ehi. Che cosa diavolo sta dicendo questo?”. Però a quanto pare, ci sono autori che scrivono in modo incomprensibile, oppure infarciscono di sciocchezze le pagine, e riescono ad avere folle plaudenti. Misteri del cosmo.

Se invece si prende in mano uno dei gialli di Georges Simenon, che cosa ci troveremo?

Esatto, efficacia.

E non è esatto proclamare che i lettori vogliono le cose facili perché non vogliono faticare. La questione è più complessa, benché l’affermazione contenga una buona dose di verità.

Se butto un’occhiata a quello che occupa le classifiche, mi rendo conto che la lingua usata da questi autori spesso è tutto, tranne che ricercata. Non solo perché sono banditi termini troppo complicati.

Una legge dell’intrattenimento spiega che chi paga (il biglietto, oppure il libro), ha diritto a un’esperienza serena e tranquilla. Da questo deriva poi la serialità, con la quale si tenta di replicare la formula vincente, ma questo è un altro discorso. La serenità e la tranquillità stanno ammazzando il mondo, ma pure questo è un discorso troppo complicato per essere affrontato dal sottoscritto.

Ebbene sì, persino dai cosiddetti libracci è possibile imparare qualcosa. Lì sarà quasi impossibile trovare una parola fuori posto, per esempio astratta. Non mi riferisco solo alle definizioni difficili, che costringono a consultare il vocabolario. Come per esempio “pirottino“, oppure “ruote pivotanti“.

Parlo di quelle espressioni che di solito chi scrive utilizza per dare più forza alla frase. Costoro immaginano che la storia sia un organismo da imbottire di anabolizzanti e anfetamine. Forse perché non hanno affatto una storia?

Ho una brutta notizia da dare. Se TU non hai la capacità di essere almeno efficace, è del tutto inutile ricorrere a questi trucchi.

Che poi il lettore prediliga sempre un tipo di prosa banale è solo un alibi che di solito i cattivi autori utilizzano per scrivere oscuro, e lamentarsi in seguito di non essere compresi.

Quando non si è compresi è perché si usa uno stile sbagliato. Inefficace. La scrittura è comunicazione, e quando ci si dimentica di questo è come andare d’inverno in montagna col solo costume da bagno.

Se moriremo di freddo non sarà colpa della stagione, ma avremo solo sbagliato tutto.


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