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NIENTEdiPERSONALE fuori dagli schemi

Creato il 06 aprile 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

NIENTEdiPERSONALE fuori dagli schemiLa puntata di Niente di personale, il programma condotto da Antonello Piroso inizia riproponendo un momento passato agli annali della televisione italiana: Roberto Benigni che irrompe nella trasmissione Fantastico con il suo modo di fare irriverente e allo stesso tempo esilarante. La conduttrice dell’edizione di allora (1991) Raffaella Carrà è subito messa in imbarazzo dal comico che addirittura la fa inciampare, approfittandosi della situazione di “svantaggio” per palparla senza pietà. Benigni  passa all’argomento tanto amato da chi segue gli ultimi avvenimenti del nostro governo: la bellezza femminile e la conseguente attrazione sessuale da parte dell’uomo. Inizia ad elencare i nomi con cui viene indicato l’organo genitale della donna: passerotta, mona, picchia, crepaccia, pucchiacca, topa, sorca, patonza, bernarda, gnacchera, l’anonima sequestri, ecc.

Questo inizio se pur scoppiettante non è a caso, lo scopo è portare a riflettere che ci troviamo alla vigilia dell’ora X. In effetti l’Italia attende l’esito di  un processo che ruota attorno a quel che ha detto Benigni, il processo “Ruby”, che vede coinvolto come imputato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed è proprio questa “patata bollente” che convoglia tutti i media sull’argomento e anche NdP cambia il format abituale per fare un talk show sul soggetto, dalla videosigla di Malgioglio “Caro Berlusconi” che nel testo contempla le seguenti parole cantate: “Lei potente, io niente, eroe di mamma mia solamente”… a seguire il confronto con Massimo Boldi che vede nella figura del  Premier il suo benefattore, per passare alla musica di Mariano Apicella che afferma  “non mi interessa la politica”! e infine l’incontro-scontro verbale con gli ospiti che si confrontano proprio sul tema di attualità.

NIENTEdiPERSONALE fuori dagli schemi
Antonello Piroso intervista  Massimo Boldi per un confronto sulla tv, sulla cultura e i costumi degli anni ottanta, di cui lo stesso Boldi è stato uno dei più popolari interpreti alla corte di Berlusconi. Dai suoi inizi come batterista al suo debutto al Derby, tempio del cabaret nel 1968, Boldi di strada ne ha fatta veramente tanta. Da cabarettista ad attore comico, passando da Antenna tre Lombardia, mitica televisione privata, a un compenso esagerato  di 300.000.000 di lire all’anno per tre anni sotto l’ala protettrice di Berlusconi che, dopo averlo visto in televisione l’ha ingaggiato nella sua scuderia. Questi i suoi inizi artistici, poi all’apice del successo tradisce Silvio con Celentano e il Fantastico della Rai, suscitando le ire del Cavaliere che gli chiede 2 miliardi di danni, seguito dal sequestro dei beni e da una conseguente situazione disperata e umiliante che inducono l’attore a “Canossa” sottomettendosi al perdono “da quel momento abbiamo fatto pace, il debito mi è stato condonato, e io gli ho regalato una poesia”! che tra le tante strofe finisce con la frase: “Silvio mio che fa rima con Dio”… Alla domanda “che opinione si è fatto sul processo Ruby?”, Boldi afferma: “ Sono diventato popolare alla Tv con Cipollino, che era il padre di Striscia la notizia, ora la Tv è diventata dipendente da Berlusconi, si parla solo di lui, è una roba da matti, si parla solamente di lui e non capisco come anche lui possa superare questi momenti è una cosa esagerata, non mi piace”!

NIENTEdiPERSONALE fuori dagli schemi
In effetti gli ultimi 15 anni di Berlusconismo sono stati davvero una tragedia, nessuno ha potuto governare, e nonostante  le numerose  promesse la logica della politica si è sottomessa alla dinamica del premier. Ora il ciclo si è concluso, dobbiamo voltar pagina o verremo trascinati nella deriva dell’impero berlusconiano.

Il 6 aprile 2011, non è un giorno qualunque, è il giorno del giudizio, l’uomo più imputato della storia va incontro ai giudici.

L’ossessione della sinistra e la persecuzione al Premier stanno per vedere la parola fine.  Accusato di concussione e prostituzione minorile. Il giudice per le indagini preliminari ha quindi riscontrato la fondatezza delle accuse rivolte al presidente del Consiglio. Un processo per valutare se questa accusa, al momento fondata, possa trasformarsi in un verdetto di colpevolezza per Berlusconi, ci sarà.


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