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Nigeria: 74 vittime tra i jihadisti

Creato il 27 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Nigeria

Photo credit: kippster / Foter.com / CC BY-SA

Nigeria: 74 le vittime tra i fondamentalisti islamici per un’offensiva dell’esercito. I miliziani di Boko Haram, gruppo terroristico jihadista, sono stati uccisi nello Stato di Borno, a maggioranza musulmano. Gli appartenenti al gruppo mirano a formare uno Stato islamico proprio al confine della Nigeria con il Ciad e il Camerun ed è perciò che, nei mesi scorsi, il presidente Goodluck Jonathan ha imposto lo stato di emergenza. Da qui l’uso massiccio dell’esercito in operazioni anti-terrorismo.
Quella dell’esercito è stata l’offensiva più massiccia degli ultimi quattro anni e sono state impiegate forze aeree e terrestri: l’obiettivo era distruggere i campi dei terroristi nei due villaggi di Galangi e Lawanti, come ha precisato il tenente colonnello Mohamed Dole alla Bbc online.
Oltre a questo attacco se ne conta un altro avvenuto lunedì scorso, sempre nella stessa zona, in cui sarebbero morti almeno 37 fondamentalisti. Le stime sono approssimative: la Bbc ha infatti dichiarato che al momento a Borno non è possibile contattare fonti giornalistiche locali indipendenti a causa dell’inattività della rete satellitare. Si suppone comunque che Boko Haram non sia stata con le mani in mano, ma che  abbia lanciato a sua volta, nel vicino Stato di Yobe,  una grande offensiva contro la polizia, incendiando quattro commissariati e provocando un numero imprecisato di vittime.
I due raid fanno parte di una più grossa operazione messa in atto dalla scorsa primavera, ma che solo ora si sta intensificando.
Numerose organizzazioni per la difesa dei diritti umani si sono però lamentati delle decisioni dell’esercito, contando infatti tra le vittime dei raid diversi civili. Non è la prima volta che la Nigeria desta questo tipo di attenzioni da parte delle ONG: negli ultimi vent’anni il loro intervento è stato massiccio, soprattutto per ragioni di sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali da parte di colossi energetici. Il delta del Niger è tuttora devastato dalle fuoriuscite di petrolio. Inoltre Amnesty International è intervenuta recentemente a sottolineare le pesanti condizioni a cui sono sottoposti molti detenuti negli Stati del nord-est: ne muore infatti un gran numero per malnutrizione e violenze arbitrarie.


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