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NINA ALLO START (dov'è il manuale d'istruzioni?)

Creato il 23 ottobre 2012 da Nina
NINA ALLO START (dov'è il manuale d'istruzioni?)
 * Il Parco Farmaci *
Ricordo bene quel giorno magico e importante, era la settimana scorsa.  Giovedì sono uscita dalla Farmacia che mi vergognavo come una ladra, non davo l'idea di una semplice cliente, nonnò. Io sembravo proprio una che l'aveva svaligiata, la Farmacia.  Prendi il Meropur 600. Se sei come me ti aspetti delle confezioni standard, quelle tipiche dei medicinali, centimetro in più, centimetro in meno. Invece 6 confezioni di Meropur multidose corrispondono, più o meno, a una pila di tomi universitari. La dottoressa è entrata nel retro bottega leggiadra e sinuosa come una farfalla in camice bianco e quando si è riaffacciata fuori aveva il passo impacciato e pesante, gli occhi che spuntavano appena da dietro la Torre di Meropur: le mani non le bastavano, doveva aiutarsi con il mento.  Immaginate la mia faccia? Occhi sbarrati, tipo Arancia Meccanica, uno dei due poi ha pure sfanculato, iniziando a battere per cazzi suoi, frenetico. A queste sei scatole formatofamiglia poi, aggiungici pure le altre confezioni degli altri medicinali, eccola lì che il quadro clinico è completo: una donna sull'orlo di una crisi isterica. 
Ogni confezione di Meropur contiene:
  1. un flaconcino multidose di polvere
  2. una siringa preriempita di solvente
  3. 9 siringhe monouso 
  4. 9 tamponi imbevuti di alcool

Ora ditemi cosa cazz... diavolo devo farci io con 9 siringhe x 6 che fa 54 siringhe? Ma stanno fuori?  Mi ero portata il mio sacchetto di tela, quello con cui vado di solito a fare la spesa. Povera illusa, troppo piccino per contenere tanta grazia di dio. Ma non ho ceduto, che so de coccio io! e ho stipato tutto dentro. Poi, poco convinta del risultato (e alleggerita di diverse centinaia di eurini),  sono uscita all'aria aperta, nella allegra e caotica atmosfera delle 17 di pomeriggio. Qui la seconda sorpresa (la prima è stata la Torre di Meropur, no):  la Paranoia, quella più barbara e misera, si è impossessata di me. Tenace, non mi ha mollata fino a casa, tipo cozza.  Avevo paura.  Tenevo la sporta - piena fino all'orlo e deformata dal contenuto ingombrante - stretta a me per paura che il contenuto prezioso mi cadesse in terra, sparpagliandosi per strada sotto gli occhi scandalizzati dei passanti (ma scandalizzati de che?). Mi sentivo come se ce l'avessi scritto in fronte e tutti potessero leggere 'mi faccio di meropur' (e allora? La gente manco sa che esiste, figurarsi se sa a cosa serve, cretina!).  Furtiva e guardinga sono arrivata alla macchina, parcheggiata distante, pregando il cielo di non incontrare nessun conoscente. Se uno di questi mi avesse candidamente chiesto: - Dove vai di bello? - io avrei reagito come se mi avesse invece detto: - Tana! t'ho beccata che te dopi per riuscire ad avere figli! - Sarei stata spacciata, così a caldo non avrei saputo inventare cazzate, sicuro, e mi sarei sentita come una sorpresa a rubare. Ma tu guarda che storia, chi l'avrebbe mai detto che mi pigliava così! 
Vi presentoIl Piano B, ovveroil protochollo chorto di Nina: * Meropur 600 - 6 confezioni - a carico del SSN * Cetrotide - 5 confezioni - a carico nostro (56  eurini a confezione) * Gonasi Hp5000 - 2 confezioni - a carico del SSN * Progeffik 200mg - 3 confezioni - idem * Acido Folico Fertifol - 1 confezione - idem * Aspirinetta 100mg - 1 confezione - una sciocchezza
Io ho comprato tutto, anche quello che si prende dopo il tranfer, perché sono lungimirante e ottimista (oltre che de coccio). Ora è tutto pronto, una parte la conservo nel sacchetto colorato (quello della foto) e il Meropur nel frigo. Ho concentrato il contenuto in due scatole però, eliminando le altre 4, altrimenti neanche Bartolo (il mio frigo coinquilino) mi bastava. Ma pensa te.
Dopodiché ho preso una Siringa e ho fatto per aprirla.  Lui mi ha guardata inorridita, che ci servono le siringhe a noi, mica possiamo sprecarle così.  Gli ho chiesto quale parte del concetto '54 siringhe' non gli fosse chiaro.  Ha detto che potevo scartare tutte quelle che desideravo, come fossero un dono del Servizio Sanitario Nazionale.  Bene. Perciò ho aperto Siringa, l'ho messa sul tavolo e lì l'ho lasciata. Anche ora, mentre sto digitando queste parole, è qui accanto a me e mi guarda (di solito è così che va, è lei che mi spia con sguardo minaccioso, io sono quella che cerca di evitarla e fa la vaga quando passa. Certe volte fischio pure).  Siringa resta lì anche quando mangiamo.  Lui ha provato a protestare, che la levassi almeno durante la cena.  Gli ho chiesto quale parte del concetto 'sono io che mi devo bucare tutti i santi giorni' non gli è chiaro.  Lui ha risposto che se volevo potevo anche portarmela al letto e farla dormire tra noi due, purché tappata.
Perché Nina si comporta in modo tanto ambiguo e bizzarro? Ha già sclerato? O è sulla buona strada? Qual è il fine, il senso ultimo di questa trovata? Non abbiamo più soldi, a voi posso confessarlo, perciò non mi posso permettere un terapeuta, né un agopuntore, né un naturopata o chiunque altro lì fuori potrebbe svolgere una funzione di guida, supporto, personal trainer, motivatore o che so io. Perciò applico la filosofia del 'fai da te e sarai servito come un re'.
Siringa mi spaventa. Siringa non è una cosa bella, né buona. Siringa non fa parte dell'arredamento.  Siringa infatti serve a bucare. Siringa  è una cosa estranea alla routine quotidiana, è diversa, è cattiva. Siringa perciò è IL nemico.
Grosso modo è così  che si può riassumere il pensiero - infantile lo riconosco - formulato dalla parte del mio cervello più antica e istintuale: il cervello rettile. Una volta appurato questo, io non posso cavarmela con un 'fai poco il coglione, caccia fuori le palle e collabora' e poi tirare dritto. Altrimenti la realtà è che tra circa 2/3 giorni - ommioddio! duebarratregiorni! - Lui deve rincorrermi per casa per riuscire a bucarmi: davanti il cervello lucertola e dietro io che lo seguo a ruota.  No, non può funzionare così. Pertanto ho elaborato la mia strategia personale, che ora vengo a chiarirvi:  Metto Siringa in un punto evidente, dove anche se volessi evitarla non potrei, ci urterei contro: il tavolo della cucina. In questo modo spero di ingannare il mio cervello lucertola e convincerlo che Siringa E' parte dell'arredamento moderno, anzi di più, è soprattutto parte integrante della vita della donna e della coppia moderna. Faccio in modo che ci prenda confidenza, pian piano lo addomestico così, quando sarà il momento, il mio cervello lizard avrà ormai associato Siringa a qualcosa che somiglia molto ai bisogni primari, come il bere e il mangiare. O a qualcosa di naturale. O almeno si spera. Ha senso. no-o?
Perciò Ora Io Sono Qui * ovvero a due passi dall'inizio di tutta questa avventura, laddove per due passi intendo che proprio, in pratica, ci siamo già dentro. Il ciclo arriverà tra oggi, domani, dopodomani. - Gina ho una domanda - ho provato a chiedere io all'ultima visita. - Appena ti arriva il ciclo mi chiami, così te lo dico io quale considerare Il Secondo Giorno - ha risposto lei, che ormai mi legge nel pensiero. E per fortuna che c'è lei: La Gina Mangiaincubi.
Come mi sento? E' la domanda che mi viene rivolta più spesso in questi ultimi giorni. Avrei voluto rispondere: 'bene, da paura, felice, eccitata, non vedo l'ora', ma la verità - la mia piccola e meschina verità - è che invece, mentre sono in tiro sulla pedana, in attesa del via, io mi sto cagando sotto. Me la sto facendo addosso. Di brutto. Ma sono anche eccitata, ansiosa, incazzosa, nervosa, elettrizzata, facile alle lacrime, emotiva, insofferente, indifferenze, coinvolta, felice, triste, pesante, allegra, leggera, espansiva, chiusa, autoironica, seria, morbida e ricettiva, severa, altalen..... 
Io e Lui non ci chiediamo neanche più come stiamo, ci limitiamo a guardarci - con fare complice e losco, - e ad annuire, come due comparucci mafiosi.
Sono pronta? che dite?
postilla: sono al 26° giorno del ciclo. Comincio a sentire i crampetti. Cazzocazzocazzo. Cazzo. cazzo. cazzo che strizza.
NINA ALLO START (dov'è il manuale d'istruzioni?)

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