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Nipoti digitali: mah…

Da Virginia Less

indexScuola, crollano i falsi miti. “Classi pollaio e senza pc: è qui che si impara di più” E’, pari pari, il titolo di  la Repubblica, pag.27, data odierna. Si riferisce ai risultati di test Ocse-Pisa. Quelli complessivi si trovano in diversi siti ( qui un a panoramica: https://news.google.com/news?ncl=djmIx4D9Vt6w3-MwFJjnlfOoFVU1M&q=inchiesta+Ocse-+Pisa); Salvo Intravaia, l’articolista, si sofferma sui due aspetti citati nel titolo, che trovo molto interessanti in quanto, appunto, sfatano il luogo comune della scuola élitaria e dell’informatizzazione a tutti i costi (anche nel senso di acquisti e impiego di risorse dai magri bilanci scolastici). Il Pisa valuta le conoscenze in lettura, matematica e scienze degli adolescenti di 65 paesi.

Risulta dunque che le migliori performance scolastiche si ottengono nelle classi che contano dai 25 ai 30 alunni. Al di sotto verrebbero meno le interazioni orizzontali che favoriscono l’apprendimento, al di sopra l’affollamento lo rallenta . Lo spiega il prof. Benedetto Vertecchi, pedagogista a  Roma3. Quanto a  tablet e internet, sono “armi di distrazione di massa”. Lo si era capito già anni fa nella contea di Los Angeles, ove -avendo speso un miliardo di dollari in attrezzature informatiche- i risultati sono stati deludenti e si è fatta marcia indietro. Risultano invece strumenti utili se usati a casa, dove lo studente li “calibra” sulle proprie esigenze.

Noto altri dati meritevoli d’interesse. Non c’è conferma del primato delle ragazze: nei test del Pisa prevalgono nella lettura sui compagni, che però le superano in matematica e scienze. I migliori alunni si trovano nelle scuole pubbliche, non nelle private. E soprattutto in quelle fornite di biblioteche, meglio attrezzate, accoglienti. Vale la pena di riflettere sulla preminenza di manutenzioni e migliorie agli edifici rispetto all’acquisto “compulsivo” di  tablet e la  smania di connessione alla rete..


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