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No alle doppie imposizioni

Creato il 29 gennaio 2013 da Simone D'Angelo @SimonDangel
No alle doppie imposizioni

Convenzione per evitare doppie imposizioni fiscali tra Italia e Hong Kong

Il governo italiano e l’amministrazione di Hong Kong hanno siglato un accordo che evita le doppie imposizioni fiscali e consentirà al fisco di ottenere informazioni, anche di natura bancaria, sui contribuenti operativi ad Hong Kong. Il protocollo si aggiunge ai circa 90 accordi bilaterali ratificati con l’Italia sulla base degli standard di trasparenza dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico.

Secondo Invest Honk Kong, braccio italiano dell’ufficio commerciale in Europa dell’ex protettorato britannico, le imprese a capitale italiane che operano stabilimente a Hong Kong, una delle principali porte d’accesso al mercato cinese, sono circa 400, molte delle quali attive nel lusso e nella moda. Con l’accordo, spiega una nota del Segretariato ai servizi finanziari di Hong Kong, le tasse pagate dai cittadini italiani residenti ad Hong Kong saranno considerate un acconto rispetto all’aliquota italiana. D’altra parte, prosegue la stessa nota, sarà evitata la doppia imposizione sugli utili delle imprese di Hong Kong che fanno stabilmente business in Italia e lo stesso varrà per le società italiane.

«La nuova convenzione – si legge in una nota del Ministero dell’Economia – fornirà un significativo impulso alle imprese del Made in Italy operanti in Asia» e costituirà un «efficace mezzo di contrasto all’evasione fiscale».

Per l”Italia nel 2011 Hong Kong si posiziona al 18° posto nella classifica dei partner commerciali extraeuropei. Dal 2007 al 2011 gli scambi bilaterali sono cresciuti al tasso medio annuo del 3,7%. «La doppia tassazione era un elemento estremamente penalizzante», spiega Stefano De Paoli, rappresentante italiano di Invest Hong Kong. L’intesa «potrebbe essere il primo passo per la rimozione di Hong Kong dalla lista nera dei paradisi fiscali». L’Italia, infatti, è l’unico Paese al mondo, insieme alla Grecia, ad avere Hong Kong nella black list.

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