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Da Zdora

ma che bell’inizio dell’anno. sono appena stata contattata dal capo per sapere che finalmente avrò il contratto per quest’anno (evviva. evviva), il che mi rincuora assaiie, data la prospettiva di un mutuo che gli zdori pensano di accollarsi per comprare una casetta. che poi, se c’è un mutuo decente non c’è la casa (oppure scopriamo magagne del tipo “tacchini a 500 metri”) e viceversa. il bello è che, ogni mese, calibriamo di nuovo il tiro abbassando le aspettative casesche, dato che i mutui sono sempre peggiori. e quando le troviamo, tac! il mutuo è inagibile lo stesso. se ci penso. che nervi. ora ci paghiamo un mutuo di 50.000 inferiore ad un mutuo di un anno fa con la stessa rata.

ma parliamo d’altro.

questo capodanno abbiamo fatto gli zdori giuovanissimi, tipo che siamo arrivati alla super festa fescion alle 2. considerato che abbiamo pagato la bellezza di 45 euri per stare in un posto iperaffollato e o caldo caldo caldo o freddo freddo freddo, siamo stati fino alle 5 perchè se no era uno spreco. ergo: alle 6 a casa, distrutti, nanna e pranzo alle 14. dilanio totale. la sera (sempre dell’1), andiamo a casa di un’amica per la giocatona a carte,  con la promessa che riesco ad estorcere allo zdoro: “stasera non facciamo tardi, vero? io sono distrutta!” “nuoooooo…sia maaaaiii“. appunto. dopo il ricatto morale dei singol del gruppo (“non venite?-faccia da lav-ah, allora non usciamo nemmeno noi“) la sottoscritta si ritrova, a mezzanotte, all’entrata di un locale di latino americano pieno di gente tarantolata e perde subito il gruppo. rimasto con quello che chiamerò lo stordito degli storditi, cerchiamo gli altri. nulla, un giro a vuoto (e ti credo, quelli sono scomparsi a destra e lui insiste che sono andati a sinistra). quando decido di prendere le redini della situazione e parto in avanscoperta, becco uno davanti a me che pulisce per terra, lo evito evitando la pozzetta e…sbadabam! mi ritrovo carponi per terra. un dolore lancinante al ginocchio, lo stordito dietro che mi guarda e manco mi aiuta ad alzarmi (mi aiuterà una specie di gessica rabbit de noantri). inutile dire che sento ancora gli strascichi della botta (e della mega figuraccia). ah, conunque. la pozzetta era una cosa unta che non ho idea cosa fosse, fatto sta che nel raggio di 2 metri non si stava in piedi.

ma parlando di figuracce. ieri: primo giorno di lavoro dopo le festività (o meglio, dopo la puglia). vado dal primo veterinario. mi dice di entrare. mi squadra da capo a piedi. diventa raggiante, con la mano si precipita a toccare la mia pancia e fa “ma daaai…ma sei incinta? che bella notizia“. uno: come cacchio ti permetti di toccarmi la pancia, che solo lo zdoro nelle giornate buone (mie). e due. ma sei sceeeemo?!?!?! inutile dire che, dopo uno sguardo gelido, ho esordito con un “no, pranzi delle feste“.

che dire, un anno iniziato con un esubero di educazione altrui!



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