Magazine Diario personale

No è razzismo, è statistica.

Creato il 07 aprile 2013 da Cristiana

Questa mattina ho postato questa frase su FB:

Le solite incredibili file di Rom che quando ci sono le primarie si scoprono appassionatissimi di politica. #primarieRoma

Una frase velocissima e di getto che raccontava cosa stava succedendo in un seggio. Se ero arrabbiata? Sì? Con i Rom? Certo che no. Il mio sarcasmo era ed è rivolto a chi sfrutta la loro non integrazione, il loro essere ancora comunità non ospitata nel tessuto cittadino a meno che non sia utile ai voti. Questo non inficia il lavoro di quei tanti (anche del PD) che con la comunità ROM, come con altre comunità, lavorano per favorire quella che io chiamo convivenza felice. Il razzismo non c’entra nulla. C’entra la statistica. Qualcuno si vuole occupare di questi flussi elettorali? Così come di quelli di tanti italiani sotto la soglia di povertà che “seguono” le indicazioni del politico di turno? E’ normale chiedersi se “è tutto normale” in zone dove sai che alla fine in quelle zone si vota sempre come decide Tizio o Caio? E’ statisticamente normale che se Tizio appoggia Sempronio in quel seggio vada sempre in un certo modo? Secondo me, no.

Se si fosse trattato di centinaia di laziali in una zona di noti romanisti che arrivavano a votare a frotte mi sarei preoccupata comunque. Il problema non sarebbe stato l’ essere laziale ma: guarda quanti laziali, non è strano? Pensare che la mia frase possa essere in qualche modo razzista è come ho detto in un secondo post:

Scambiare per razzismo il denunciare strani movimenti in alcuni seggi delle primarie oltre tutto noti a tutti, e’ ipocrita. La democrazia viene umiliata e offesa dal voto di scambio e la colpa e’ di chi lo denuncia, non di chi lo fa.

Riporta repubblica.it relativamente ad un’altra zona, nel pomeriggio:

TESTI ACCUSANO: “IMMIGRATI PAGATI” LITE IN SEGGIO, RESPONSABILE CHIAMA POLIZIA
Momenti di tensione in un seggio per le votazioni della Primarie del Pd a Roma. Intorno alle 13, in via dell’Archeologia nel quartiere di Tor Bella Monaca, la coordinatrice, all’interno di una sezione del Pd, ha chiamato la polizia che è intervenuta dopo una lite tra esponenti del partito che avevano notato l’arrivo e il conseguente voto di gruppi di stranieri, tra i quali bengalesi e africani. La violenta lite era nata perchè alcuni testimoni sostenevano che fuori dal seggio avevano visto alcuni immigrati ‘ricevere dei soldi’. A quel punto la lite aveva assunto toni molto accesi e la responsabile del seggio ha ritenuto indispensabile l’intervento della polizia.

Tutto questo (e non le mie frasi) danneggia i tanti elettori che oggi si sono messi ancora una volta in fila per votare. Danneggia i volontari (è solo un caso che io non sia come al solito al mio posto in un seggio) che ancora una volta hanno fatto uno sforzo sovrumano. Danneggia il Partito Democratico, la città di Roma ed il Paese.

Perché come al solito (A Roma) stiamo usando le primarie per fare la conta interna. Ora se vogliamo dire che la colpa è di chi lo fa notare, siamo veramente alla frutta.

p.s. Racconta M.: “Primarie Bersani/Franceschini/Marino. Seggio di Via Oratorio Damasiano (Roma). Ero tra i volontari che spesero una bella domenica di democrazia in un gazebo. Arrivò una fila di rom (circa 40) a votare. Proprio perchè credo nella assoluta uguaglianza, chiesi loro – come a chiunque altro – il “contributo volontario” di 20 euro. Ingenuamente, il capofila mi rispose “io ne do due a te e a me ne danno 20, a me va bene comunque”. La frase è stata messa a verbale alla chiusura del seggio, ma nessuno – NESSUNO – ha preso alcun provvedimento. Il problema non sono assolutamente i rom, che da cittadini italiani godono esattamente dei miei stessi diritti e ne vado orgoglioso, ma del fatto che qualun altro – dentro un partito – abbia sfruttato una situazione di indigenza per comprare un voto. E’ tutto verbalizzato.”


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