Magazine Diario personale

No fucking fiction

Da Monique
No fucking fiction
No fucking fiction
No fucking fiction
Ho qualche problema di battiti al pensiero dell'andar via.Qualche problema nel mantenere dignità, inspirazione, espirazione.Ho ancora soprattutto qualche problema a fare la spettatrice passivanonostante qui dentro sembra che tutto straripi, inondazioni silenziose di umori maligni.Mentre l'umorismo è partito anche lui, è stato il primo, e chissà quando torna, se torna.La spettatrice passiva al social network è l'ultima frontiera della frustrazione. Sento che esiste quest'urgenza primaria e necessaria di non volere più vedere video, frasi che in fondo non sono innocui per un cazzo. O un sedativo o la fine dei social network. Andrei per la seconda, sicuramente per la seconda, visto che sono arrivata a farmi condizionare l'umore da bassezze di questo genere.Non lo sopporto. non sopporto affatto il pensiero che sia normale che ************ (censura) e chi se ne frega delle inondazioni e di tutte le catastrofi ambientali a seguirsi, che ********* (momentanea censura) e non succederà niente, che lo dovrò *********** (momentanea censura 3), normalmente, quando non c'è niente di così 'normale' ora, adesso. Ma non è affatto la partenza in sè che mi mette ansia, piuttosto, tutto questo mare di nulla che devo affrontare da qui fino a quel momento fatto di conversazioni oziose attraverso apparecchi elettronici. E quel neutrale sentirsi 'bene', come essere nella condizione di uno intontito da una massiccia dose PRECAUZIONALE di antidolorifici. Sì esatto, è proprio questo che non mi va giù: sentirmi 'bene' di quel bene che può provare un drogato a cui venga somministrato del metadone, non lo voglio, sarà buffo, ma voglio disperatamente disperarmi, provare la disperazione vera che giunga da qualcosa di altrettanto vero. Voglio quel qualcosa di grandioso e poi perderlo subito dopo, non mi importa, la moralità e tutti quei discorsi inutili, non mi importa davvero. Voglio disperare. perchè solo così potrò smetterla di sentirmi 'bene'. Voglio disperare, e lo diceva anche Kierkegaard sapete.
Uno dei motivi per cui si scrive in un blog: evitare di pagare un terapista o per lo meno l'illusione che si possa evitare di andare a pagare un terapista.E c'è di buono che poi uno alla fine può osare quanto vuole e infatti, parlando di social network, mi è venuto da scrivere MEMENTO AUDERE SEMPER, potenziali orientamenti politici ovviamente esclusi.PS: le parti sottolineate non hanno nessun rilievo particolare.W/love and despairMonique

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