Detesto Sarah Palin per una serie di motivi che non sto ora ad elencare. Pur detestandola, però, mai avrei pensato di attribuirle l’attentato avvenuto a Tucson ai danni della deputata Gabrielle Giffords. Non mi sarei permesso in principio, allorché le notizie erano varie e confuse, figurarsi in seguito una volta appreso che l’attentatore è un ragazzo con evidenti segni di squilibrio. A tale proposito è emerso su Twitter uno scambio di vedute tra Christian Rocca e Stefano Menichini (scontro, per così dire, che sta proseguendo tuttora). Propongo perciò un sunto delle polemiche in corso (qui, qui e qui). La mania di attribuire gesti scellerati ad improbabili mandanti morali non è nuova e neppure tipicamente nostrana, visto che anche oltreoceano sono sorte discussioni del genere. Ma al dietrologismo è opportuno far seguire la razionalità. La conseguenza, altrimenti, è quella di non arrivare al capo della questione. E Sarah Palin, signori miei, non è la mandante dell’attentato a Giffords. Sarebbe come a dire, ad esempio, che quando Massimo Tartaglia colpì Berlusconi a Milano, la colpa, se non altro morale, fu di Antonio Di Pietro, fomentatore di animi instabili. Osservazione non solo non veritiera, ma anche fuorviante (per quanto Di Pietro, all’indomani dell’attacco a Berlusconi, non perse l’occasione di dire una delle sue). Eppure c’è, ormai consolidata, l’usanza di paventare alla bisogna, urbi et orbi, il “clima d’odio” buono per tutte le occasioni di comodo. Mario Adinolfi (al quale va la mia solidarietà), aggredito da otto imbecilli (ragazzini sì, ma pur sempre imbecilli), ha tenuto a ricordare, commentando quanto gli è capitato, il diverbio prenatalizio con Sallusti. C’è persino chi, in seguito all’intrusione di alcune persone nell’abitazione di Gianfranco Rotondi, ha invece ricordato le minacce di Bocchino rivolte precedentemente allo stesso ministro. Tutte queste assonanze hanno un punto in comune: prendere le distanze. Le persone coinvolte, si tende a dire in questi casi, sono senza dubbio estranee alle vicende, però ecco l’antefatto, che non si sa mai. E naturalmente il presunto clima d’odio (talvolta creato ad hoc) non si stempera. Anzi.
Magazine Società
Detesto Sarah Palin per una serie di motivi che non sto ora ad elencare. Pur detestandola, però, mai avrei pensato di attribuirle l’attentato avvenuto a Tucson ai danni della deputata Gabrielle Giffords. Non mi sarei permesso in principio, allorché le notizie erano varie e confuse, figurarsi in seguito una volta appreso che l’attentatore è un ragazzo con evidenti segni di squilibrio. A tale proposito è emerso su Twitter uno scambio di vedute tra Christian Rocca e Stefano Menichini (scontro, per così dire, che sta proseguendo tuttora). Propongo perciò un sunto delle polemiche in corso (qui, qui e qui). La mania di attribuire gesti scellerati ad improbabili mandanti morali non è nuova e neppure tipicamente nostrana, visto che anche oltreoceano sono sorte discussioni del genere. Ma al dietrologismo è opportuno far seguire la razionalità. La conseguenza, altrimenti, è quella di non arrivare al capo della questione. E Sarah Palin, signori miei, non è la mandante dell’attentato a Giffords. Sarebbe come a dire, ad esempio, che quando Massimo Tartaglia colpì Berlusconi a Milano, la colpa, se non altro morale, fu di Antonio Di Pietro, fomentatore di animi instabili. Osservazione non solo non veritiera, ma anche fuorviante (per quanto Di Pietro, all’indomani dell’attacco a Berlusconi, non perse l’occasione di dire una delle sue). Eppure c’è, ormai consolidata, l’usanza di paventare alla bisogna, urbi et orbi, il “clima d’odio” buono per tutte le occasioni di comodo. Mario Adinolfi (al quale va la mia solidarietà), aggredito da otto imbecilli (ragazzini sì, ma pur sempre imbecilli), ha tenuto a ricordare, commentando quanto gli è capitato, il diverbio prenatalizio con Sallusti. C’è persino chi, in seguito all’intrusione di alcune persone nell’abitazione di Gianfranco Rotondi, ha invece ricordato le minacce di Bocchino rivolte precedentemente allo stesso ministro. Tutte queste assonanze hanno un punto in comune: prendere le distanze. Le persone coinvolte, si tende a dire in questi casi, sono senza dubbio estranee alle vicende, però ecco l’antefatto, che non si sa mai. E naturalmente il presunto clima d’odio (talvolta creato ad hoc) non si stempera. Anzi.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Sculture allo Zoom
Lo Zoom si riscopre, ancora una volta in modo innovativo. Contest di sculture nella stagione estiva al parco naturale di Cumiana Negli ultimi tempi il bio... Leggere il seguito
Da Retrò Online Magazine
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Informativa Cookie
, ai sensi degli artt. 13 e 122 del D. Lgs. 196/2003 (“codice privacy”), e del Provvedimento generale del Garante per la protezione dei dati personali n.229/201... Leggere il seguito
Da Gaetano61
SOCIETÀ -
Milano: presentato “Queboutique”, il nuovo modo di fare acquisti online tra...
E’ stata presentata oggi al “Mashable Social Media Day” Queboutique, una nuova piattaforma e-commerce di prodotti di abbigliamento di marchi primary. Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ -
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
“Il Nuovo Welfare Lombardo: ci siamo” Milano 7 luglio 2015
Buongiorno, certi di farvi cosa gradita vi segnaliamo l’evento Salute sIncontra “Il Nuovo Welfare Lombardo:ci siamo” che si terrà a Milano il 7 luglio presso... Leggere il seguito
Da Paolo Ferrario
SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ -
Imbula dice no all’Inter, è affare in “Porto”
Sempre più lontano dall'Inter, nelle prossime ore Imbula firmerà con il Porto. Imbula sembra ormai ad un passo dal Porto. L'esperienza del francese al... Leggere il seguito
Da Retrò Online Magazine
ATTUALITÀ, SOCIETÀ


