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No, non è stata Sarah Palin

Creato il 10 gennaio 2011 da Fabio1983
No, non è stata Sarah PalinDetesto Sarah Palin per una serie di motivi che non sto ora ad elencare. Pur detestandola, però, mai avrei pensato di attribuirle l’attentato avvenuto a Tucson ai danni della deputata Gabrielle Giffords. Non mi sarei permesso in principio, allorché le notizie erano varie e confuse, figurarsi in seguito una volta appreso che l’attentatore è un ragazzo con evidenti segni di squilibrio. A tale proposito è emerso su Twitter uno scambio di vedute tra Christian Rocca e Stefano Menichini (scontro, per così dire, che sta proseguendo tuttora). Propongo perciò un sunto delle polemiche in corso (qui, qui e qui). La mania di attribuire gesti scellerati ad improbabili mandanti morali non è nuova e neppure tipicamente nostrana, visto che anche oltreoceano sono sorte discussioni del genere. Ma al dietrologismo è opportuno far seguire la razionalità. La conseguenza, altrimenti, è quella di non arrivare al capo della questione. E Sarah Palin, signori miei, non è la mandante dell’attentato a Giffords. Sarebbe come a dire, ad esempio, che quando Massimo Tartaglia colpì Berlusconi a Milano, la colpa, se non altro morale, fu di Antonio Di Pietro, fomentatore di animi instabili. Osservazione non solo non veritiera, ma anche fuorviante (per quanto Di Pietro, all’indomani dell’attacco a Berlusconi, non perse l’occasione di dire una delle sue). Eppure c’è, ormai consolidata, l’usanza di paventare alla bisogna, urbi et orbi, il “clima d’odio” buono per tutte le occasioni di comodo. Mario Adinolfi (al quale va la mia solidarietà), aggredito da otto imbecilli (ragazzini sì, ma pur sempre imbecilli), ha tenuto a ricordare, commentando quanto gli è capitato, il diverbio prenatalizio con Sallusti. C’è persino chi, in seguito all’intrusione di alcune persone nell’abitazione di Gianfranco Rotondi, ha invece ricordato le minacce di Bocchino rivolte precedentemente allo stesso ministro. Tutte queste assonanze hanno un punto in comune: prendere le distanze. Le persone coinvolte, si tende a dire in questi casi, sono senza dubbio estranee alle vicende, però ecco l’antefatto, che non si sa mai. E naturalmente il presunto clima d’odio (talvolta creato ad hoc) non si stempera. Anzi.

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