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“No Tav” alessandrini: “Poliziotti pecorelle? Neanche per sogno”

Creato il 01 marzo 2012 da Lapulceonline

val susa no tav manifestazione scontri protesta disobbedienti“Se il governo continua con questa linea dura la Val Susa diventa la nuova piazza Tahrir”. Uno dei più battaglieri attivisti No Tav di Alessandria che nei giorni scorsi era tra le migliaia di persone parla esplicitamente di rivoluzione, citando l’Egitto e gli scontri a Il Cairo della primavera araba. “La Tav non la faranno mai, neppure il Terzo Valico tra Liguria e Piemonte, in val Lemme”, continua, “Un valsusino su due va in piazza a manifestare, ventitré sindaci della zona erano in mezzo a noi a prendersi le botte. La gente è con noi”.

Non ci sono mezze misure per l’attivista di Alessandria In Movimento, che quando può parte alla volta della Valle torinese,  tra i “compagni di lotta”: “Un forte abbraccio a Luca (l’uomo in gravi condizioni, folgorato dall’alta tensione), vittima di un tentato omicidio”. Si, lo chiama così. E dà una spiegazione degli ultimi eventi sfociati in tragedia: “Salire su un traliccio è un atto normale di disobbedienza civile, ha fatto bene a farlo”. Quel che è successo dopo, per i manifestanti alessandrini, è colpa delle forze dell’ordine che invece di mettere dei materassi sotto il traliccio hanno tentato di andarlo a tirar giù, scatenando la reazione scomposta.

Il poliziotto cattivo contro il manifestante pacifico, insomma?: “Abbiamo assistito a pestaggi senza senso di anziani e indifesi e di danneggiamenti gratuiti”, prosegue concitato, “altro che pecorelle…”, dice, giustificando la reazione del manifestante che provoca il carabiniere in tenuta anti sommossa come una situazione esasperata, nata, dice lui, dalla violenza contro le persone inerme. “L”aggressione alla troupe giornalistica potrebbe essere nata da un malinteso: l’auto girava con il lampeggiante blu, come se fossero poliziotti in borghese che riprendevano gli scontri”. Basta per giustificare l’assalto? “I blocchi stradali e i cortei sono assolutamente pacifici”, ripete.

Alla fine ce n’è anche per i giornalisti: “Persino i media di sinistra danno una versione distorta degli eventi, ribattendo le veline della polizia”.

 


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