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Sarà per questo che il Creatore gli appare in sogno e gli fa costruire un'arca in cui preservare tutto quanto di buono c'è sulla Terra perché sta arrivando un diluvio universale che spazzerà via totalmente la razza umana.
A scanso di equivoci e solo per guadagnarmi i miei 92 minuti di applausi dirò subito che per me Noah è una cagata pazzesca.
Brutto per essere brutto.
Aiutatemi a dire brutto.
Per fare la battuta dell'anno potrei dire che fa acqua da tutte le parti, oppure che quell'Arca inaffondabile in realtà fa colare a picco il film peggio del Titanic e così via con un rosario di battute marinaresche.
Per quanto mi riguarda Darren Aronofsky è uno stranissimo animale cinematografico .
Mi ha regalato nella sua carriera uno dei film più belli che abbia mai visto, The wrestler, ma anche uno degli scassamenti di palle più imponenti ai quali ho avuto la (s)fortuna di assistere, L'albero della vita -The fountain.
E qui prevedo il diluvio sopra il mio capo perchè so che questo film ha molti fans agguerriti che lo difendono a spada tratta mentre per me è il peggio del cinema di Aronofsky condensato in due ore di proiezione.
Questo per dire che Aronofsky è autore che guardo sempre con attenzione e anche con ammirazione perché non sceglie mai scorciatoie facili per accaparrarsi il benvolere del pubblico.
Prosegue nel suo percorso autoriale, alla ricerca di una poetica personale e di uno stile che lo contraddistingua immediatamente dal marasma di mestieranti che affollano il panorama cinematografico internazionale.
Il problema è che il nostro nella sua carriera, sempre parere personale , quindi opinabile e insindacabile allo stesso tempo, ha preso delle topiche clamorose, degli intoppi colossali che hanno gettato molti dubbi sul suo talento.
Il primo è stato L'albero della vita- The fountain, già ricordato prima, il secondo è il film di cui stiamo parlando oggi, Noah.
Il peggio del peggio del suo cinema: tronfio polpettone esistenzialista , il film che vede protagonista assoluto Russel Crowe è letteralmente insostenibile.
140 minuti di delirio assoluto, un impasto micidiale di religione e teologia, storia e leggenda, testi sacri e impennate fantasy tolkeniane , una mattonata pesantissima che arriva diretta in faccia all'ignaro spettatore.
Tra scenari post atomici, scene di massa che sembrano prese di peso dalla saga del Signore degli Anelli, declamazioni di battute che oltrepassano spesso la soglia del retorico, Noah procede a tentoni scimmiottando anche la cosmogenesi kubriuckiana ( di 2001 Odissea nello spazio) e malickiana ( di The tree of life).
Curioso anche che sposi il creazionismo e di fatto col procedere delle immagini invece si schieri apertamente dalla parte dell'evoluzionismo.
Insomma , poche idee ma in compenso ben confuse.
Noah cerca di riabilitare il genere biblico con una magniloquenza irrisolta e ripiegata su se stessa che non ha la maestosità di un film di Cecil B. de Mille, uno che di kolossal se ne intendeva e ne riusciva a fabbricare in serie, praticamente senza sbagliare un colpo.
Ad Aronofsky in questo film manca il senso del racconto, l'epica di un personaggio mitico e biblico come Noè, ridotto a una specie di caricatura con la chioma cangiante che mena le mani molto meglio di quanto parli ( della deriva action del personaggio che mena come un ossesso, ne vogliamo parlare?) nasconde anche la sua arca ( chissà perché mi ero fatto l'idea di un'arca un po' come quelle che si vedono sui libri di religiione per bambini, con gli oblò tondi e le teste degli animali che fanno capolino, una specie di nave da crociera) rendendola all'esterno un insieme di assi mal assemblate e dentro una specie di antro buio e sporco in cui consumare le lotte intestine tra i vari uomini che sono costretti a soggiornarci.
C'è anche il cattivone in puro stile hollywoodiano e il figliol prodigo che ritorna dalla parte del padre.
Un vero peccato che vengano buttate via così sequenze e scorci bellissimi in cui si apre soprattutto il finale del film ( ma anche la parte centrale, quella un po' più agitata).
Noah è letteralmente indigeribile anche con un vagone di Maalox a portata di mano.
Si ferma di traverso nello stomaco, ammesso che riesca a passare l'esofago , e se ne sta lì fermo giorni e giorni.
Assumere con cautela e seguendo le istruzioni per l'uso.
Potrebbe avere effetti collaterali anche gravi.
Si declina ogni responsabilità.
( VOTO : 2,5 / 10 )
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