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Noccioline

Da Miwako
Qualche giorno fa, qualcuno mi ha detto che non saprebbe dire cos'è l'amore.Io, ho sempre pensato di saperlo.Poi ci ho riflettuto.
Ci ho riflettuto.
I pensieri sono sgorgati uno dopo l'altro, come acqua da un tubo rotto. Nel mezzo, c'era qualcosa che stonava. Come una macchia di sangue su un tappeto bianco. Senza che riuscissi ad individuare cosa fosse, d'improvviso, più niente. L'idraulico, penso, deve aver riparato il guasto.
Ma non mi do pace. Perciò ci ritorno, lo tormento, lo cerco. Voglio vederla ancora una volta, quella gocciolina di ribellione in mezzo ad una convinzione. Provo a scrivere. Apro questa schermata una decina di volte, rileggendo il silenzio dopo la prima frase.Anche ora, le mie dita si inceppano, ingolfate dai troppi pensieri. Il mio cervello si sente come lo stomaco il giorno di Natale.Che cos'è che non mi torna?
Io so quando amo. Lo sento. Dalla testa ai piedi. Il cuore che si gonfia al ritmo del respiro di qualcuno, gli occhi che oscurano il resto per vederne solo altri due, i piedi che non si chiedono dove stanno andando se accanto c'è quella persona. E poi la libertà. Mi respira l'anima quando amo. Ogni fibra di me, ogni minuscolo, insignificante atomo del mio corpo, mi dice che siamo fatti d'aria, d'acqua e d'amore; e che niente di ciò che abbiamo inventato per definirlo, può in realtà contenerlo. Tantomeno spiegarlo.
Questa persona, mi ha detto anche che è in grado di dire cosa ama fare, ciò che ama e che può descrivere concretamente. Ma le persone, sono così piene e stratificate, che proprio non saprebbe dire se e quando ama.Io credo che l'amore sia tutt'altro che immune da contraddizioni.Discrimina. Non si ama chiunque.E' democratico. Tutti amano.E' arbitrario. Si ama a prescindere dal fatto che il destinatario sia o meno "degno", sia o no la persona "giusta" , indipendentemente dai difetti.E' subordinato. Si ama un insieme di caratteristiche che, nonostante sia arduo da circoscrivere (probabilmente perchè diverso di volta in volta), è quello che determina la nascita dell'amore, il suo manifestarsi. Forse, in una certa misura, sono i difetti stessi a contribuire all'amore.
E allora, penso che forse non lo so dire nemmeno io che cos'è l'amore.Tutto e niente.Pieno e vuoto.Felicità e dolore.Due mani che mancano; due mani di troppo.Le parole che sollevano, quelle che trafiggono.La presenza e l'assenza.
Quello che non mi torna, di tutta questa faccenda, quella nocciolina in fondo alla tasca che le mie dita indagano curiose da giorni nel tentativo di darle un nome, è il fatto che io so di amare, di avere amato, ma non so dire il perchè, non so dire, ogni volta, come mi sono sentita, cosa fosse, pur riconoscendo la sua figura stagliarsi contro ognuna delle lune in cui è venuto a frantumarmi il cuore di felicità, a colmare crepe preesistenti, a ingigantire il mio mondo solo in virtù dell'esistenza di un altro essere umano. So dire qual era il suo colore quando una persona mi ha detto di andare per la mia strada, trovare ciò di cui avevo bisogno e poi tornare; ricordo il gemito iracondo e doloroso di quando ho ferito e sono stata perdonata; riconosco la vibrazione eterna di chi non è più "noi", ma è sempre qui; mi porto dentro dall'alba al tramonto di ogni giorno di questa vita la grandezza di qualcosa e qualcuno che è e sarà, non importa cosa, non mporta dove.
Lo so che c'è, l'Amore. L'ho sentito arrivare in punta di piedi, quand'ero piccolissima, stanziarsi dentro di me, crearsi un universo con ciò che avevo dentro, plasmarsi su ciò di cui sono fatta, ciò di cui sono fatti coloro che amo, l'ho sentito abbandonarmi, tornare, cambiare pelle, rinascere ogni volta con una muta differente.So anche che io non smetto di amare.Cambiano le maree, le stagioni, le persone e i sentimenti. Ma chi ho amato, amerò. A distanza, senza parlarsi, senza sfiorarsi, senza soffrire, semplicemente con quella capacità quasi ultra-umana di arrivare ad una persona stando esattamente immobili, di fendere il tempo e le cose che stanno nel mezzo, per sussurrare a qualcuno che forse nemmeno sente che speri che sia felice, col cuore colmo di tutto ciò che non fa rumore, che tracima stille invisibili di dettagli trascurabili, gocciolanti e cadenti al solo scopo di ricordarti il senso di ciò che è stato.
Il motivo, nonostante ciò, continua a sfuggirmi. Causa ed effetto non funzionano per l'Amore.Allora, forse, nemmeno io so dire dell'amore, pur sentendolo agitarmisi dentro.
Ci ho riflettuto. Quella persona, quella che mi ha detto che non saprebbe dire cos'è l'amore e semmai abbia amato, è una persona saggia.E' una persona saggia e ancora non lo sa.Ha amato e ancora non lo sa.


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