Per gli esodati è tutto bloccato: tre iter legislativi differenti per salvaguardare 130mila persone sul totale di 314mila, ma ancora nessuno ha ricevuto la pensione. Beppe Zani, autore di postaliesodati.it, ci racconta il delirio che un esodato vive ogni giorno, tra applicativi informatici, posizioni online e… email ad Elsa Fornero.
Chiedono al lavoratore di controllare la sua posizione online, sapendo che molti di noi non sanno cosa è internet, e che le posizioni non sono aggiornate. A chi di noi, controllando, si accorge di questa situazione, e ne chiede conto, viene risposto di “non preoccuparsi”, e questo avviene anche dopo due invii della copia della decisione delle Dtl (Direzioni Territoriali del Lavoro). Alcune di queste direzioni, pare non abbiano terminato o almeno comunicato, le proprie decisioni all’Inps: insomma, siamo persi nel web delle decisioni delle Dtl. A questo proposito ho scritto un’email alla Fornero, chiedendole di intervenire, e mi ha risposto:
“Lo farò. Ci può contare, anche se le risposte che mi vengono date contengono sempre apparenti buone giustificazione r i ritardi rispetto ai precedenti impegni.
La ringrazio per la pazienza e le auguro una buona giornata”
Elsa ForneroMinistro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Via Vittorio Veneto, 56 – 00187 Roma
Tel. 0039 06 48161636/7
Fax. 0039 06 4821207
E-mail [email protected]Il giorno 12/mar/2013, alle ore 01:20, “Beppe Zani” <********@alice.it> ha scritto:
“Buona Notte, Ministro.
Le chiedo di informarsi sul perché alcune DTL non abbiano ancora concluso e comunicato l’esito dell’esame delle istanze relative alla prima trance di salvaguardati (65.000).
Ho letto ciò che comunica il responsabile del polo ex Ipost e riportato in questo link: “Salvaguardati, comunicazioni ex Ipost”.
Questo lavoro, se non sbaglio avrebbe dovuto concludersi alla fine di novembre 2012. Come si giustifica questo ritardo?
Questa situazione non permette di dare corso alla graduatoria (un nome vicino ad un numero).
La prego, intervenga!”
Zani Giuseppe
Ma l’email della Fornero di poco conforto. Si transita da un applicativo informatico all’altro – dai simpatici acronimi Felpe e Unicarpe – col solo risultato di comunicare all’interessato la decorrenza della pensione, ma sulla disposizione dell’elenco, con un nome affiancato ad un numero, siamo ancora lontani.Ad esempio c’è il collega esodato Roberto Schiavone, di Lecco, a cui comunicano quale sarà la sua decorrenza della pensione, ma non dicono quando percepirà quegli emolumenti. Roby, uscito a dicembre 2011 e con decorrenza della pensione a febbraio 2013, pur avendo il requisito per essere tra i 65.000 salvaguardati potrebbe risultare tra gli eccedenti e ricominciare la trafila per i 55.000. E nel frattempo di cosa vivrà? E speriamo che il lavoro sia stato fatto correttamente, perché non sappiamo se e quando saranno fatte le graduatorie e se saranno verificabili.
Non si sa cosa dovrebbero fare i ‘sovrannumerari’ (quelli che nella prima graduatoria sono risultati dal numero 65.001 in poi). Ce ne saranno, senza dubbio. Non ci sono disposizioni in merito e, nell’incertezza, i patronati sembrano intenzionati a consigliare di presentare domanda alla direzione territoriale del lavoro per la seconda graduatoria, quella dei 55.000, entro il 21 maggio 2013. Un’assurdità: questa operazione va solo ad intasare di altro lavoro inutile le direzioni territoriali, rallentando ancor di più. L’istanza serve a farsi riconoscere come beneficiari e far sì che poi questa notizia venga comunicata all’Ente pensionistico per farne graduatorie. Ma questo c’è già. Basterebbe che queste posizioni che hanno già passato la procedura fossero riconoscibili come già acquisite (se fossero lavorate a mano io farei una sottolineatura del nome, evidenzierei, metterei un *). Non penso serva un genio dell’informatica per fare questa operazione.
di Michele Azzu | @micheleazzu
Foto di Vincenzo Marino @ungormite