Nascerà a Genova il primo Museo della rumenta, iniziativa dell’amministrazione comunale presentata lo scorso 4 giugno nel quadro delle iniziative organizzate in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.
“La rumenta – si legge nell’introduzione del progetto – va utilizzata come chiave di lettura della storia e dell’antropologia e asse centrale del dibattito per un cambio di paradigma: produttivo, nei consumi, dei comportamenti, delle relazioni. Genova può concepire un progetto cui dare il nome di Museo della rumenta, capace di allargarsi coinvolgendo altre città e altri “luoghi” nelle sue attività (museali, scientifiche, artistico culturali, economiche)”.
Il Museo si dividerà in quattro sezioni. La prima è quella del Museo vero e proprio, con spazi dedicati alla storia della spazzatura, uno spazio espositivo generale e uno dedicato alle diverse forme di rifuto.
La seconda si configura come un laboratorio di riflessione scientifica, divulgazione e diffusione di buone pratiche sul concetto di rifiuto e sul suo “superamento”, prevenzione, riduzione, percorso verso una società a rifiuti zero.
La terza sezione è quella artistico-culturale dedicata alle attività figurative, video-cinematografiche, letterarie che utilizzano materialmente e/o prendono lo spunto espressivo da residui e scarti delle attività umane
Infine, la parte dedicata alla filiera del riutilizzo, un centro (e una rete) di green economy del riutilizzo e della preparazione al riutilizzo, basata sulla valorizzazione del lavoro inclusivo.
Un progetto indubbiamente nuovo e innovativo, sicuramente destinato ad aumentare la consapevolezza dell’impatto sull’ambiente dei rifiuti e, di coseguenza, delle nostre scelte e dei nostri stili di vita.
Per chi fosse interessato, è possibile scaricare il progetto.
Foto di Phil Romans.
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