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Noi siamo qualche scalino sotto

Creato il 02 aprile 2013 da Mbrignolo

MILANO. Rassegnamoci, sai, in fondo al quinto scalino d’Europa, così tra Portogallo e Olanda, poco sopra la Romania, non si sta male. Il calcio italiano questo è, un gradino sotto, un po’ in mezzo al guado, intento a cercare una nuova strada senza trovarla. Si, la Juve è buona quanto gioca col Catania, ma quando mette il naso all’Allianz Arena, uno dei campi dove si decide il calcio di oggi, ma soprattutto quello di domani, l’evidente inferiorià del più grande club italiano nei confronti di un top club europeo, beh, si fa evidente. Sarebbe stato così con il Real, con il Borussia, con il Barça, con tanti club dei campionati più evoluti, forse avremmo fatto “pari e patta” con un Galatasaray che, peraltro, ci ha soffiato Sneijder e Drogba. Chissà perché…

Siamo sotto, facciamo acqua se il meglio del meglio si infrange sul Barcellona più battibile degli ultimi tempi, mentre la Juve si sfracella contro le Panzer divisionen di Heynkes. Diciamocelo, finisce 2-0, poteva essere il doppio. L’idea deve essere quella di continuare a tirar giù il derelitto veteromodo di concepire i club e rischiare tutto. Anche scendendo altri scalini dobbiamo tornare a fare squadre equilibrate e serie e a concepire gli investimenti come un’opportunità invece che un rischio. Solo così e cercando altre fonti di ricavo potremo ritornare lassù, al centro della scena, sullo scalino più alto, ad alzare la coppa. Non siano d’esempio i Psg milionari, ma proprio il Bayern, quadrato nei bilanci e formidabile sui giovani, storicamente granitico e da sempre blindato nel suo esprimere un calcio offensivo e organizzato. Chapeau Bayern, noi siamo qualche scalino sotto.


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