Nokia verso il fallimento? Sembra proprio di si!

Il gigante finlandese della telefonia mobile naviga in cattivissime acque infestate dallo spettro del fallimento: dall’accordo con Microsoft alle forti perdite nelle vendite, passando per l’elezione del nuovo CEO Stephen Elop.

Tira un brutta aria in casa Nokia dopo le ultime stime sulle vendite.
L’azienda scandinava, un tempo fiore all’occhiello dell’industria elettronica europea, registra un pericolosissimo calo degli introiti e il suo titolo azionario perde quasi 14 punti percentuali facendo fuggire gli investitori.
Il motivo?
Semplice: una strategia completamente sbagliata.

Mentre gli altri produttori offrivano diverse fasce di prezzo per accontentare il maggior numero possibile di utenti, Nokia decideva di puntare esclusivamente al top della categoria smartphone per fare la guerra ai colossi americani Apple, Google e Microsoft.

Ciò, in soldoni, si è tradotto in un catalogo di prodotti dai prezzi elevatissimi, spesso di molto superiori a 200€, troppi per la tesche semivuote dei giovanissimi che, com’è noto, sono i più ricettivi verso i nuovi smartphone e i più disposti a spendere qualche euro in più.
Sulla qualità dei prodotti non si può assolutamente criticare nulla ma la scelta di mettersi in competizione contro l’iPhone, solo per citarne uno, ha costretto Nokia a subire il mercato finendo per mettersi nelle esose mani di Microsoft, da tempo intenzionata a sfondare nel mercato della telefonia europea con i suoi Windows Phone.

La prima mossa è stata l’elezione di un nuovo amministratore generale che dovrebbe traghettare Nokia dall’obsoleto Symbian al nuovissimo Windows Mobile, ma prima deve fare i conti con i libri contabili degli svedesi che, negli ultimi mesi, pare abbiano fatto di tutto per consegnare nelle mani del colosso americano una nave semiaffondata anche e soprattutto per volontà del proprio capitano.

La probabile scomparsa di Nokia, previo assorbimento di Microsoft, causerà la perdita di uno dei migliori costruttori di telefoni e smartphone, vanto dell’Europa industriale in tutto il mondo.
E per tanti che, come me hanno posseduto e possiedono felicemente un Nokia, questo non può che essere un momento triste.