Dopo il suo trionfo elettorale del 2008, Benedetto XVI aveva detto: “Avvertiamo con particolare gioia i segnali di un clima nuovo in Italia”. Grande teologo, dicono. Come profeta, senza dubbio, una mezza sega. Nemmeno un anno e Sua Santità era costretto a lamentare “un inquinamento morale” che “mortifica e avvelena l’esistenza spirituale” degli italiani, arrivando addirittura ad augurarsi un “vento impetuoso” che ci purificasse tutti. Un uragano, probabilmente. Ma intanto Silvio Berlusconi rimaneva forte, poteva ancora tornare utile, e infatti lo è stato. Insomma, si poteva provare a chiudere un occhio, a distinguere tra peccato e peccatore. Poi non è stato più possibile, il peccatore è diventato prova vivente del cinico opportunismo di chi gli vendeva indulgenze. Se prima non aveva troppa importanza che non fosse esattamente un santo, e bastava che favorisse gli interessi della Chiesa in Italia, adesso che ha già dato tutto è inservibile, anzi, è meglio sbarazzarsene. Peraltro è finito, almeno così pensa chi di queste cose se ne intende, avendone viste tante.
Peraltro i suoi avversari già si offrono mansueti a fare altri favori alla Chiesa, domani. Già un anno fa, Massimo D’Alema implorava: “Lasciate che io dica esattamente il contrario di quello che ci si potrebbe aspettare di ascoltare da me. Altro che chiedere alla Chiesa e al mondo cattolico di non ingerirsi. Io direi: ingeritevi. Se non ora, quando?”. Troppo presto, Silvio Berlusconi era ancora forte, o comunque non era debole come adesso. Più fortunata la preghiera laica di Barbara Spinelli, in fondo una richiesta di estrema unzione a un morto vivente che ormai puzza troppo.
Sarebbero meglio che i preti parlassero solo in chiesa, ma a chiederlo in Italia si passa per satanisti. E allora ingeritevi con coerenza, verrebbe da dire, ma è chiedere troppo, perché l’ingerenza deve avere un tornaconto per la Chiesa: se non ce l’ha, si sa, “la Chiesa non fa politica”, la fa fare ai ragazzini che ha allevato negli oratori, che ha raccomandato e sistemato nei posti giusti.Mi nauseate tutti, accanitissimi berlusconiani e accanitissimi antiberlusconiani: siete tutti – senza rimedio – servi del Vaticano. Non lo nego, vedo differenze, anche importanti. Ma in fondo avete tutti bisogno di una mano da baciare, di un potente davanti al quale genuflettervi in cambio di una protezione e di un occhio di riguardo per i vostri cari, di tanta comprensione per i vostri vizi e di un aiutino nel momento del bisogno. Anche quando vi inginocchiate davanti a un laico, è sempre sottintenso che quello sia il vicario di un chierico. Siete nati per baciare il culo a un vescovo. Non allo stesso tempo, ma prima o poi.
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