Nonostante Non aprite quella porta visto oggi possa non sembrare un film troppo spinto sul versante horror/gore, soprattutto tenendo conto dell'abitudine incamerata da molti spettatori del genere al torture porn e derive simili, all'epoca il film fece scuola e scalpore allo stesso tempo. Realizzato davvero con pochissimi mezzi e da un gruppo di attori tra i quali si distingue tra le vittime la sola Burns, il film gode di alcune sequenze, alcune situazioni e diverse atmosfere angoscianti realmente degne di nota, senza pensare poi al successo incredibile riscosso dal maniaco omicida Leatherface, futuro protagonista di una decina di titoli tra sequel, prequel e remake.
E' l'America rurale e provinciale a far paura, quell'America dove vivono intere famiglie di disadattati, nascosti alla vista dalla natura e dall'isolamento, ed è proprio il più tardo del gruppo a salire agli onori della ribalta indossando una maschera di pelle umana e diventando uno dei simboli più riconoscibili del filone horror/slasher. Magistrali le sequenze di inseguimento nei boschi in notturna che Hooper dedica alla sua creatura, una figura bolsa e allo stesso tempo minacciosa, ringhiante, che insegue ignorante la sua preda, la bella Sally, brandendo la sua motosega a pieni giri, una minaccia incombente capace di ispirare puro terrore.
Nonostante il film sia stato reputato un caposaldo del genere, un film seminale, e abbia incassato più di 220 volte la cifra spesa per realizzarlo, cifra tra l'altro racimolata grazie ai proventi del film porno Gola profonda, non mancarono accuse di esagerata violenza che valsero a Non aprite quella porta numerose censure e la messa al bando in Gran Bretagna per oltre vent'anni.
Ma chiudiamo con due parole sulla trama. Estate 1973, Texas. La radio riferisce di strane profanazioni al cimitero di Newt. Un gruppo di ragazzi si reca in loco per effettuare un controllo sulla tomba di un parente di alcuni di loro. Due coppie, Kirk (William Vail) e Pam (Teri McMinn), Jerry (Allen Danziger) e Sally (Marilyn Burns), accompagnati dal fratello affetto da paralisi motoria di quest'ultima (Paul A. Partain). Lasciato il cimitero con il loro furgone la comitiva decide di caricare a bordo un autostoppista che si rivelerà presto essere uno psicopatico. Ma questa è solo la punta dell'iceberg della tragedia che si consumerà di lì a poco tra i boschi della zona.
Con quattro soldi la genesi di un franchise e di un'icona horror indimenticati ancora oggi.