Non va a buon fine il pressing del Governo, che a Montecitorio avrebbe voluto l’approvazione definitiva del Disegno di legge sulle province prima della legge di Stabilità. Con un gioco di parole, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini racconta di “una nuova opposizione da parte delle opposizioni” per descrivere il mancato accordo tra i partiti nel corso della riunione dei capigruppo, che alla fine stabilisce la ripresa delle votazioni sul Ddl Delrio dopo il via libera alla manovra finanziaria.
Nel corso della discussione in Aula le distanze tra maggioranza e opposizioni non si accorciano. Forza Italia parla di un testo-vergogna, una cambiale politica pagata dal Pd al partito dei sindaci per l’appoggio alle primarie. Tra le nuove città metropolitane previste dal Disegno di legge c’è anche Firenze, nota il leghista Emanuele Prataviera, e domanda: Matteo Renzi diventerà un sindaco tuttofare?
Il democratico Ettore Rosato si richiama alle parole del presidente del Consiglio Enrico Letta sulla necessità di attuare la cancellazione delle province all’interno della Costituzione “con questo Disegno di legge che impedisce che alla prossima scadenza degli organi provinciali si torni a votare”.
Quanto ai tempi per l’approvazione definitiva, è ancora il ministro Franceschini a riferire: “ho insistito perché il provvedimento venisse esaminato. E c’è l’impegno formale a licenziarlo prima delle festività natalizie”.
Marco Cecchini
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