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Non c'e' piu' farina nel nostro sacco

Creato il 27 ottobre 2012 da Bagaidecomm @BagaideComm
NON C'E' PIU' FARINA NEL NOSTRO SACCOQualche giorno fa, mentre facevo zapping prepartita, mi sono imbattuto in un noto tg sportivo. Ascoltavo le notizie un po’ assente come quando lo si fa per ammazzare il tempo, fino a quando la bella giornalista annuncia candidamente una buona (si fa per dire) novella che su per giù recitava così: “Nuova avventura per Simone Farina, sarà insegnante di lealtà sportiva all’Aston Villa.” Ghiacciato. Ammutolito. Pochi giorni dopo altro momento di straniamento. Sempre il solito tg, sempre l’appariscente giornalista: “Il CT Prandelli felice. Farina? Rappresenterà l’Italia migliore all’estero!”Qualcosa non mi torna.Riavvolgiamo il nastro e cerchiamo di dare lumi a chi non conoscesse tale Simone Farina: classe ’82; difensore cresciuto nelle giovanili della Roma passato per Catania, Cittadella, Gualdo, Celano e Gubbio. Non un curriculum alla Ronaldo, ma il ragazzo è d’oro e porta con sé dei valori enormi, da sportivo vero. Sale alla ribalta delle cronache nell’inverno del 2011 quando gli inquirenti scoprono, durante le indagini sul calcioscommesse, che mesi prima il Nostro aveva rifiutato 200.000 euro da un ex compagno, il quale ora si è beccato 5 anni di squalifica più preclusione, per la combine della partita di Coppa Italia tra Cesena e Gubbio. Deciderà in seguito di denunciare il tutto e farà partire il secondo filone d’investigazione su quest’ultimo vergognosissimo melodramma riguardante il calcio italiano. Una perla di rara lealtà ed onestà in mezzo allo scempio. Nei giorni seguenti a questa notizia, come da italica abitudine, ci si è cimentati nell’esercizio di “tessitura di lodi” per questo giocatore. Critici sportivi ammaliati, FIGC che si mobilità subito per invitarlo ad un paio di allenamenti della nazionale come “premio”. Fino al culmine: alla premiazione del Pallone d’Oro il Presidente della Fifa Joseph Blatter lo insignisce della carica di “ambasciatore del fair play”. Trattato come un valore da proteggere, da tenerci stretto, da avere a fianco come vanto anche se nei campetti di periferia. Farina, però, dopo i mesi pesanti per via delle indagini, decide di appendere le scarpette al chiodo e risolvere consensualmente il contratto con il Gubbio, retrocesso dalla B alla Prima Divisione. “Se tanto mi dà tanto ci sarà la fila” -ho pensato in quei mesi un po’ provocatoriamente- “per accaparrarsi l’uomo più che il giocatore”. Pensate che bello: Simone Farina, uomo immagine della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Oppure Simone Farina preso da una squadra (non per forza una Big) come allenatore anche solo di una squadra giovanile. Per giorni si sono attese buone (e questa volta non è ironico) novelle. Niente. Di tutto lo stuolo di ben pensanti, dirigenti, personaggi calcistici che avevano preso ad esempio Farina, nessuno si è fatto avanti offrendogli uno straccio di contratto, di opportunità. Anzi, peggio, tra l’indifferenza della maggior parte lo ritroviamo ad insegnare “come si mangia con le bacchette ai cinesi” in Inghilterra (dove proverbialmente si sputa sangue fino al triplice fischio finale a dispetto di combinazioni di risultati, interessi privati ecc.). Un peccato imperdonabile, ma figlio di questo paese dove pensiamo di più a dare l’immagine migliore all’esterno, facendo fuggire chi cerca di cambiare il sistema piuttosto che tenercelo stretto per prendere coraggio e sconfiggere le ingiustizie. Buona Fortuna Simone, e continua a portare avanti i tuoi valori a testa alta! 
 Sebastiano Paterniti

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