Magazine Cultura
All'epoca di questa storia avevo circa vent'anni e il mio interesse per il jazz era marginale. Ascoltavo con piacere Glenn Miller, Benny Goodman, Frank Sinatra con Tommy Dorsey, ma, non possedendo un giradischi, il tutto si limitava alla radio ed al cinema, dove non mi perdevo i vari film musicali da Cantando sotto la pioggia a Un americano a Parigi, ecc..In una fredda sera d'inverno di una cinquantina d'anni fa, nel cortile di una caserma nel Nord-Italia, avvenne l'incontro che trasformò la mia vita di fruitore di musica. Quella sera non ero andato in libera uscita e passeggiavo nel cortile, fumando e pensando a casa e alla mia ragazza (quella che dopo 50 anni è ancora qui con me), quando vidi un caro amico che rientrava con una grossa busta di un noto negozio di dischi.Incuriosito gli chiesi di mostrarmi gli acquisti, pensando che tirasse fuori Elvis Presley o cose simili e invece mi mostrò un LP intitolato Charlie Parker plays Cole Porter.Il nome di Cole Porter non mi era nuovo, sapevo che aveva scritto tante belle canzoni, ma quel Charlie Parker non sapevo proprio chi fosse e gli chiesi «Chi è? Uno nuovo? Canta bene, meglio di Frank Sinatra?» «Non conosci Charlie Parker? Il più grande sassofonista di tutti i tempi!»«Mai sentito nominare. A malapena distinguo un clarinetto da un sassofono».«Non sai cosa ti perdi! È morto qualche anno fa a soli trentaquattro anni ed ormai è diventato un mito per il mondo del jazz».A quel punto si innescò in me una incontenibile curiosità.«Ok, vediamo se c'è don Lino, così me lo fai ascoltare».L'unico giradischi della caserma era nell'ufficio del cappellano, che lo metteva a disposizione di tutti. Don Lino ci aprì e sorridendo, come suo solito, ci fece entrare. All'inizio ascoltando quella strana musica rimasi sconcertato, guardavo il mio amico con aria interrogativa e fra me pensavo «che roba è questa?». Poi iniziò Love for sale, un brano che avevo già ascoltato in versione diversa, e cominciai ad entrare nel meccanismo.
Man mano che quel sassofono dal suono così particolare continuava a inanellare sequenze di note sentivo un brivido leggero corrermi lungo la schiena, mai prima di allora della musica mi aveva fatto quell'effetto. Il brano successivo: I love Paris, confermò quello stato di eccitazione e capii di aver scoperto un mondo nuovo che non conoscevo.Solo anni dopo seppi che quei due brani erano gli ultimi che Parker aveva registrato in studio, il 10 dicembre 1954, poche settimane prima della crisi che di lì a poco, il 12 marzo 1955, lo avrebbe portato alla morte. Erano il suo canto del cigno. Da allora ho cominciato ad avvicinarmi gradualmente al jazz, partendo da Charlie Parker che per anni fu il mio punto di riferimento e allargando lo spettro sono arrivato a Miles Davis, a Bud Powell, a Coleman Hawkins e via via così negli anni, fino a fare di questa musica il mio principale interesse “non lavorativo”.Chiudo queste note con un video che ci mostra Parker in una breve esibizione filmata, una delle poche in circolazione.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
RED CANZIAN l’8 giugno in concerto al Teatro Romano di Verona
Lunedì 8 giugno RED CANZIAN si esibirà live nella storica cornice del Teatro Romano di Verona per un’imperdibile serata durante la quale proporrà un... Leggere il seguito
Da Musicstarsblog
CULTURA, MUSICA -
SeeYouSound: a Torino dal 13 al 17 maggio il primo festival dedicato al cinema d...
Nasce a Torino, da un’idea dell’associazione Choobamba, il primo festival interamente dedicato al “cinema a tematica musicale“. Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Tipi da Videoteca (N°7): L'Alba(nese) del giorno dopo - 2 - 500 euri e passeggini
Trovate le 20 precedenti puntate qua. Da leggere tassativamente dal basso all'alto. In questa puntata, ad esempio, si fanno molti riferimenti ad alcune... Leggere il seguito
Da Giuseppe Armellini
CINEMA, CULTURA -
Intervista a Fabio Mundadori a cura di Katia Brentani
Incontro Fabio Mundadori in un bar del centro di Bologna. Davanti a un caffè nero bollente. I biscotti non possono mancare. Ciao Fabio, ti ringrazio per aver... Leggere il seguito
Da Gialloecucina
CUCINA, CULTURA, LIBRI -
Teddy boys, mod e rocker
C’è una tradizione della gioventù britannica di organizzarsi in gang. Detto così sembra il titolo di un foglio scandalistico. In realtà c’è un piacere nel... Leggere il seguito
Da Zambo
CULTURA, MUSICA -
Liebster Award 2015
Sono sempre in ritardo ma ci sono! Eccomi qui a rispondere alle domande dopo aver ricevuto il Liebster Award 2015 grazie a Valeria di Leggendo Viaggiando,... Leggere il seguito
Da Cristina
CULTURA, LIBRI