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Non dire gatto: cronaca di una rimonta attesa per anni

Creato il 20 ottobre 2013 da Calcioromantico @CalcioRomantico

giuseppe-rossi-fiorentinaAttendere quindici anni per tornare ad assaporare la gioia della vittoria al Franchi contro la Juventus ne vale la pena se, oltre ai tre punti, in dieci minuti si cancella anche lo spettro di Del Piero e di quella rimonta subita che lanciò i bianconeri di Lippi verso la rincorsa e poi lo scudetto.
19 ottobre 2013, nel momento in cui Rizzoli dichiara conclusa la partita e sancisce la vittoria della Fiorentina per 4-2 sfido chiunque dei tifosi viola di una certa età a non aver pensato a quello strano giorno di novembre del 1994, a quella partita dominata e persa e alla possibilità finalmente di aver reso
 ai poco amati bianconeri lo stesso servigio.

Perché, diciamo la verità, la squadra guidata da Vincenzo Montella nei primi sessantacinque minuti di gioco non fa moltissimo. Non che la Juventus sia trascendente, ma almeno ha la capacità verso la fine del primo tempo di concretizzare le occasioni che le vengono concesse. Prima un rigore regalato da Gonzalo Rodriguez che abbatte Tevez che, spalle alla porta, sta provando a girarsi. Poi un gol a porta vuota di Pogba, che porta lo scompiglio nella metà campo avversaria e “chiude” un triangolo con Cuadrado, perché il colombiano anticipa maldestramente il proprio portiere e serve nuovamente il francese.
A inizio ripresa la Juventus gioca meglio di quanto ha fatto nel primo tempo e sfiora il terzo gol con Chiellini, Pirlo e, soprattutto, con Asamoah che si libera benissimo sulla fascia ma fa partire un tiro debolissimo che Neto blocca senza difficoltà. È l’inizio della fine perché poco dopo lo stesso ghanese stende in area Mati Fernandez appena entrato. Giuseppe Rossi dal dischetto non sbaglia e il pubblico della Fiesole inizia a incitare.

I viola accelerano e cominciano a pressare e al 76′ ottengono il pareggio grazie ancora a Rossi e a Buffon che parte in ritardo sul diagonale del viola. La difesa bianconera sbanda e due minuti dopo Borja Valero trova Joaquin completamente smarcato in area: 3-2 e sorpasso. Delirio sugli spalti, caos juventino in campo: al minuto 81 in contropiede Cuadrado serve Rossi che mette al sicuro la vittoria col suo terzo gol personale. Il peso di dover ricordare Gabriel Omar Batistuta anche in relazione all’ultima vittoria interna contro la Juventus è cancellato. Resta solo da capire quando ha capito come sarebbe finita Conte, che quella rimonta del 1994 l’aveva vissuta da squalificato in tribuna e che non potrà più dire con leggerezza c’ero anch’io.

federico


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