Magazine Ecologia e Ambiente

Non è mai troppo tardi per vincere l’Oscar

Da Alessandra De Giorgi @AlesDeGiorgi

Di Caprio doveva vincere l’Oscar perché mi decidessi a rispolverare il blog e scrivere un nuovo articolo dopo mesi di blocco.

Finalmente è successo, dopo diverse nomination (la prima è del 1994) la statuetta è stata assegnata anche a lui.

E cosa fa il nostro idolo sul palco degli Academy Awards dopo un lunghissimo applauso da parte di tutto il pubblico?

Prima ringrazia tutti imbarazzato e poi spende i pochi minuti a disposizione per parlare dei cambiamenti climatici.

D’altronde The Revenant è ambientato nella natura più selvaggia delle terre vergini dell’America, girato tra Stati Uniti, Canada e Argentina, mostra cascate e torrenti impetuosi, un cielo costantemente livido e distese di neve, boschi immensi, esaltati dalla regia di Iñarritu; l’intero film è una lettera d’amore alla natura, resa ancora più significativa dal fatto che è tratto da una storia vera molto toccante, che parla di sopravvivenza e adattamento alle leggi della natura, ma ancora di più dal fatto che a differenza di altri film sulla sopravvivenza, per The Revenant Iñarritu e Emmanuel Lubezki (direttore della fotografia) hanno preferito girare in ambientazioni naturali anziché utilizzare immagini create al computer.

951f28f42a1a5c5754225bc279e5a07be90a8361
24007904032_aed08329bb_b
troppo tardi vincere l’Oscar
troppo tardi vincere l’Oscar
Non è mai troppo tardi per vincere l’Oscar
revenant-3.jpg.838x0_q80
revenant-gallery-03-gallery-image
x360-xtd

In un’intervista Iñarritu racconta “Abbiamo girato in location così lontane che da quando le raggiungevamo a quando dovevamo andare via, era già passato il 40% della giornata. Ma quelle location sono così favolose e così potenti, sembra quasi che non siano mai state toccate dalla mano dell’uomo, ed era ciò di cui avevo bisogno. La luce è molto scarsa qui in inverno, e abbiamo girato senza luci artificiali, solo con la luce naturale. E ogni singola scena è stata davvero difficile, emotivamente, tecnicamente”.

(Traduzione mia tratta da un’intervista che potete trovare qui)

Di Caprio - Inarritu

Profilo Instagram di Leonardo Di Caprio

Ma torniamo al nostro amato Leo che ci ricorda che The Revenant parla appunto “della relazione tra l’uomo e il mondo naturale, un mondo in cui nel 2015 ci sono state le temperature più alte mai registrate, la produzione del film ha dovuto spostarsi all’estremità più meridionale del pianeta per riuscire a trovare la neve. Il cambiamento climatico è reale, sta accadendo ora. È la minaccia più pericolosa che incombe su tutte le specie, e dobbiamo lavorare insieme e smetterla di procrastinare. Dobbiamo appoggiare i leader di tutto il mondo non quelli che parlano per i grandi inquinatori, ma quelli che parlano per l’umanità intera, per gli indigeni del mondo, per i miliardi di persone non privilegiate che sono là fuori e che ne risentiranno maggiormente. Per i figli dei nostri figli, e per quelle persone la cui voce è sovrastata dalla politica dell’avidità. Ringrazio tutti per questo meraviglioso premio stasera. Non diamo il nostro pianeta per scontato. Io non do per scontato questa serata. Grazie mille a tutti.”

(traduzione mia, video e testo del discorso  qui)

Non so a voi ma a me è scappato l’applauso spontaneo, questo discorso finirà negli annali dell’Academy!

Se volete saperne di più su ciò che fa Leo per l’ambiente questo è il link del sito dell’organizzazione a cui da voce.

Non procrastiniamo, diamoci da fare. Bastano poche piccole pratiche da mettere in atto ogni giorno. Più siamo, meglio è!



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog