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non è Saviano il problema

Creato il 28 maggio 2010 da Ubik

non è Saviano il problema

 

In questi giorni sto seguendo una polemica che m’interessa perchè tocca un mio nervo scoperto. Saviano da tempo è attaccato soprattutto dall’informazione di destra, con argomenti più o meno trasparenti, per il ruolo che ha suo malgrado.

Alcuni lo criticano per il suo atteggiamento da martire della camorra. A rinfolocare le polemiche contribuisce un pamphlet di Alessandro Dal Lago, “Eroe di carta”. Il caso Gomorra e altre eppopee pubblicato per la Manifesto Libri, che indaga il “fenomeno Saviano”. La cosa colpisce perchè questa volta è da sinistra che si cerca di ragionare su un autore e la sua opera (che secondo me ha finito per soveerchiarlo) Gomorra. Le prese di posizione e anche le analisi e le opinioni si moltiplicano: De Giovanni, Roberto Esposito, Norma Rangeri (neo direttore del quotidiano ancora comunista) dicono quello che pensano (e un’ottima sintesi potete trovarla qui). Anche Giulio Ferroni nel suo ultimo  libro “Scritture a perdere” per Laterza ne parla in modo accorto e circostanziato evidenziando luci e ombre.

Il nervo scoperto cui accennavo riguarda quella sensazione che provo ogni volta che lo vedo in tv intervistato o recitante. La sua espressione grave, troppo seria per la sua età, la carica emotiva che tradisce la sua voce mi trasmette ogni volta l’angoscia per la sua situazione e anche il dubbio che su questo venga costruita una narrazione del “personaggio Saviano”; da moralista qual sono ovviamente mi vergogno di quest’ultimo sentimento e mi sforzo di ricomporre contesto e scenario per restituire dignità dentro di me ad una persona che apprezzo e stimo.

A questo punto è chiaro però che diversi e qualificati (Dal Lago è davvero un bravo studioso) s’interrogano sul significato e sul senso di tutto questo. Ferroni e Dal Lago ad esempio li leggo sempre volentieri e in genere mi sento in sintonia con le loro analisi. Dunque?

Penso che quello di Dal Lago sia un abbaglio dovuto alla superficialità (ma come si dice in questi casi dovrei andarmi a leggere il libro, ma un’idea sul dibattito in corso comunque sono riuscito a farmela) e che il vero problema di Saviano non sia Saviano, ma ciò che lo circonda da vicino: quel pubblico simpatizzante e di sinistra che vuole, cerca, desidera ogni volta icone da immolare in assenza di un pensiero e di una narrazione politica che poi produce segni e simboli.

Quindi Saviano una volta viene candidato al Premio Nobel, un’altra viene candidato a segretario del PD, viene tirato in ballo in comitati, gruppi, osservatori che in suo nome vorrebbero supplire alle carenze e alle assenze.

L’idea che mi sono fatto è che il problema di Saviano oltre a quello serio della minaccia della camorra siano  i militanti che amano sbandierarlo in mancanza di tutto il resto. In una certa misura l’eroe di carta, la costruzione mediatica oltre a schiacciarlo come persona e come autore mette a nudo ancora una volta l’immaturità e lo spaesamento di quella parte politica che usiamo ancora chiamare sinistra.


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