Magazine Diario personale

Non è stato un bianco Natale,ma uno strano Natale.

Da V

Non piango spesso. Non sopporto farmi vedere debole,far vedere a chi si trova davanti a me che mi ha ferito. Ma a volte capita e dopo il difficile è chiudere i rubinetti. Dopo settimane di insolita pace,il disastro. Una litigata come poche con mia madre. Ha iniziato riproverandomi per le solite cose,che non faccio mai nulla in casa,che devo farle mille commissioni durante queste vacanze (mentre lei è in montagna),che devo smetterla di fare dei dolci (perchè dovevo fare l’albero di muffin,che lei non avrebbe nemmeno mangiato perchè il Natale non lo passiamo insieme). E io sono scoppiata. Le ho detto cose cattive,le ho detto che mi sposerei solo per andarmene via di casa,che se sapessi come mantenermi lo farei subito. Le ho detto che deve sempre criticare tutto quello che faccio,che deve demolire quello che mi piace fare. Quando ho deciso di iscrivermi a medicina non era contenta;dopo anni che mi dice che non faccio sport,mi iscirvo in palestra ( e mi piace pure),ma le scoccia pagarla;mi viene la passione per la cucina,ma non le va bene perchè se faccio i dolci (1 volta al mese) ingrassiamo. Mi ha detto che sono grassa,che non è vero che non mi sostiene,che non parlo.Che sono come mio padre che non dice mai niente. Ed è vero,non racconto perchè qualunque cosa le dico viene criticata. Anche quando discuto con A. o con una mia amica lei non prende mai le mie parte,dice sempre che è colpa mia. È che sono stufa di sentirmi dire che gli altri,che le figlie delle sue amiche,che il figlio del panettieri della sorella della zia del vicino,sono migliori di me. L’ho portata in stazione (andava a Genova dai miei parenti) e dopo un po’ mi manda un sms. Esordisce con “Grazie tesore con le cose carine che mi hai detto” così mi sento in colpa,così sto ancora più male. Per la prima volta nella sua vita si è scusata con me:”se pensi che io non ti abbia mai incoraggiata mi scuso,ma ti assicuro che non è così”. Le ho detto che io di cose in casa ne faccio,ma lei non se ne accorge nemmeno. Mi ha risposto che non è vero,ma dovrei fare di più. Il punto è che io non sono una colf. Lei ha tutti i pomeriggi liberi e vi assicuro che, a parte la spesa,non li passa di certo a fare faccende domestiche.

Odio questi confronti diretti,ne esco distrutta.Senza forze,senza speranze. Ho passato una buona ora sotto le coperte a piangere e poi mi sono messa a cuinare muffin. Probabilmente sarà l’ultima volta che cucinerò.

A Natale siamo andati da mia zia. I mie flan ai funghi,le tartine alla spuma di salmone e l’albero di muffin sono piaciuti molto. Aleggiava l’assenza di mia nonna,ma a dir la verità pensavo sarebbe stato peggio. Sotto l’albero tanti soldi per fortuna e regali piuttosto inutili,che testimoniano quanto poco i parenti mi conoscano.Cosa me ne faccio di ciglia finte?! La cosa che non mi piace del Natale è quando finisce. Mi lascia una malinconia tremenda. Quest’anno ero davvero contenta,avevo iniziato a sentire nuovamente lo spirito natalizio,ma non si è più bambini e scartati i regali non c’è più la gioia di aver ricevuto proprio ciò che volevi,ma la malinconia di una famiglia sempre più ristetta. Di genitori che si incontrano al supermercato e nonostante siano stati insieme per 30 anni non si salutano nemmeno. Queste feste sono assurde e crudeli,ti mettono davanti agli occhi tutte le crepe,tutti i buchi e i vuoti che durante l’anno cerchi di evitare.

Un buon Natale a tutti,

V.



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