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Non è una canzone d'amore - la presentazione a Milano

Creato il 25 maggio 2014 da Funicelli
Non è una canzone d'amore - la presentazione a Milano
Non è una canzone d'amore - la presentazione a Milano
Non è una canzone d'amore - la presentazione a Milano
Non è una canzone d'amore - la presentazione a Milano
Questa mattina, oltre alle elezioni europee, avevo un'altro appuntamento in agenda: la presentazione del libro di Alessandro Robecchi "Questa non è una canzone d'amore", alla libreria Centofiori in piazza Dateo a Milano, assieme a Pietro Rechi. 

Presentazione condotta da Pietro Rechi e dove Rebecchi ha esordito subito parlando della sua Milano, una città che Rebecchi considera "città orizzontale" e socialmente a comparto stagno: nel suo romanzo queste classi vengono rimescolate e messe in contatto perché "mi piaceva l'idea di far interagire le classi sociali".

Protagonista un autore televisivo pentito e due suoi collaboratori: la precaria nata nella generazione dei computer e il giornalista capace di scoprire tutto.
Avendo un personaggio giovane, era logico parlare del precariato.

Oltre a questi tre, ci sono due coppie di killer: una di professionisti e una improvvisata.
La terza coppia di killer, i due Rom che arrivano al campo per vendicarsi di chi ha lanciato le molotov (per una storia di speculazione edilizia ...): "mi piaceva l'idea di una Spectre dei rom che va a caccia dei cattivi nel mondo".
Tre coppie di killer per "tre moventi di caccia diversi che mi ha dato modo di girare Milano e i suoi bar, quelli veri".Altri personaggi degni di citazione (senza scoprire troppo la storia): Marzia la proletaria senza rivoluzione.  E i poliziotti che sono nel libro, sono i più fessi.
Milano e i suoi luoghi comuni: i luoghi comuni (una città grigia) hanno dentro un pizzico di verità: Milano la città grigia, la città dove si lavora molto ..

Non è vero: Milano ha delle albe bellissime (e l'autore ha ricordato le mattine in cui si svegliava presto per andare a lavorare a Radio Popolare).
E non è le città grigie sono altre, dice uno dei due rom all'altro.
Perché scrivere un libro?
Per la voglia di cambiare registro, dopo anni in cui ha sempre scritto per la televisione, per la radio, con dei paletti sulla durata dei testi.
Con questo libro ho voluto scrivere una storia con un inizio uno svolgimento e una fine.
Senza paletti: ho avuto la sensazione di sentirmi come in una prateria libera.

Speriamo che sia una sensazione che riesca a riprovare per una prossima storia. Noi l'aspettiamo.

PS: queste sono immagini della Milano di oggi, con gli alberi piantati in piazza Duomo.

Non è una canzone d'amore - la presentazione a Milano

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