Siamo di fronte alle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale della Lombardia e la scelta del presidente.
Il centrosinistra ha tentato di puntare su un candidato ampiamente condiviso da tutti: Umberto Ambrosoli, che però rinunciato alla candidatura.
![Non facciamoci del male Non facciamoci del male](http://m2.paperblog.com/i/145/1458631/non-facciamoci-del-male-L-daHogE.jpeg)
La coalizione per una volta è pronta e anche i legami con la società civile.
Manca il nome del candidato.
E’ ovvio ed accettato da tutti che in Lombardia, per quanto siano stretti i tempi, non si possa che passare le primarie.
Se fosse scelta una strada diversa le stesse primarie nazionali subirebbero un colpo al cuore della loro credibilità.
Se la scelta fosse questa la dirigenza lombarda del partito si assumerebbe una grossissima responsabilità.
Resta il problema di scegliere la data per le primarie.
Scelta non semplice perché il 25 novembre è già da tempo fissato il primo turno delle primarie per la scelta del candidato premier tra Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci e Puppato.
Se nessuno dei competitor superasse il 50% si andrebbe al secondo turno il 2 dicembre.
In questo quadro e con le elezioni in Lombardia che dovrebbero svolgersi a fine gennaio metà febbraio, la scelta della data delle primarie lombarde è alquanto delicata.
E’ ovvio che chiamare gli elettori e i simpatizzanti del centrosinistra lombardi una terza volta dopo il 25 e il 2 dicembre sarebbe disastroso.
Verrebbero a votare pochissime persone e finiremmo per farci del male da soli.
Non pensiamo che sia questo l’obiettivo della dirigenza lombarda, cioè far fallire le primarie lombarde e far si che pochi cittadini scelgano il candidato alla presidenza.
Inoltre lo sforzo organizzativo dei circoli sarebbe troppo gravoso, mantenere una mobilitazione così importante per 3 fine settimana, sarebbe chiedere troppo a tutti i militanti che quotidianamente per passione si impegnano per il partito democratico
Non vi è dubbio che la data migliore per svolgere la competizione delle primarie in Lombardia sia quindi accorparle con il secondo turno delle primarie nazionali, cioè il 2 dicembre.
Il candidato scelto avrebbe una fortissima legittimazione popolare anche come visibilità mediatica.
Le due competizioni si rafforzerebbero a vicenda.
Verrebbero anticipate le primarie del PDL.
Certo nelle primarie lombarde votano anche i simpatizzanti e gli elettori dell’IDV ma con due schede il problema si risolverebbe.
In Lombardia il 2 dicembre si potrebbero creare due postazioni di voto in ogni seggio elettorale uno per le primarie nazionali in cui vi è la preregistrazione e uno per le primarie regionali in cui la preregistrazione non è richiesta.
La differenza sarebbe ben visibile senza possibilità di errori o confusioni.
I tempi ci sono è solo una questione di volontà.
Anche perché se l’affluenza risulta scarsa il candidato prescelto non avrebbe l’adeguata investitura popolare e i vertici regionali del partito de dovrebbero rispondere.
Il voto siciliano qualcosa dovrebbe averci insegnato.
L’astensionismo al 52% ci dice che dobbiamo fare attenzione a non abusare della pazienza dei cittadini e dei simpatizzanti.
Il successo del Movimento 5 stelle, che dal nulla ha raggiunto il 18%, ci dovrebbe far capire che una forte investitura popolare è il prerequisito necessario per vincere poi le elezioni vere con un candidato radicato e conosciuto in tutta la regione e non con un candidato imposto o indicato dall’altro.