Magazine Diario personale

Non ho gettato la spugna. Mi è solo caduta!

Da Key
Key è viva.
Quantomeno respira, questo è certo, ed è garantito che il cuore continui a fare tum-tum-tum.
Non scrivo da una settimana e mi piacerebbe dire che sono stata sommersa dagli impegni, che sono andata in viaggio o a un evento imperdibile a cui voi non siete stati invitati ma no. A parte Pasquetta [quella si, è stata la più bella Pasquetta della mia vita, sicuro, ottima compagnia, ottimi paesaggi e tutto, insomma INVIDIATEMI] non ho fatto nulla di speciale ma non avevo assolutamente nulla da dire.
Ora, come ogni volta che mi viene voglia di buttar giù qualche riga ho tanto di cui lamentarmi ma cercherò di contenermi. O anche no.
Oggi IL PANICO.
Mi sento disorientatissima.
Avete presente quelle scene dei film in cui il protagonista è disperso tra le dune del deserto, con un vento fortissimo che gli sputa granellini di sabbia negli occhi...no?  Eccomi lì. E aggiungerei che mi guardo attorno alla ricerca di qualcosa, un'oasi, non so. Ma nulla, zero, nisba.
Fuor di metafora. Credo che sia una cosa stressante a livelli indicibili avere vent'anni in un Paese non esattamente normale e non sapere da che parte sbattere la testa.
Perchè io voglio vorrei fare Medicina e questo mi sembra chiaro, vorrei salvare vite e tante fare tante altre cose belle. MA. Oggettivamente e al di là delle utopie vivo qui, sono io, sovrappeso e in lotta con il mondo, tendenzialmente misantropa, senz'altro insonne, nervosa e quasi sempre scazzatissima.
E questo snocciolare consigli sul test va anche bene, quando si parla degli altri, ma quando si tratta di me proprio no. Quando si tratta di me non so cosa voglio, cosa faccio, cosa dovrei fare e cosa no, cosa farò in futuro e la domanda persistente è "Ce la farò?", che non è esattamente una domanda carica di grinta  (lo so che qualche post fa avevo il coltello tra i denti) ma più una domanda che si fa rispondere "No, non ce la puoi fare, troppe cose da ricordare, troppo poco tempo, troppo tutto, troppo poco altro".
Mi metto KO da sola con una velocità disarmante.


E così si prendono in esame le alternative.
E si scorge l'assurda ironia della situazione: mi ritrovo a scegliere una facoltà pur essendo già iscritta all'Università.
Le ho passate in rassegna un pò tutte, alcune delle quali assurde, altre indicibili, altre un vero e proprio salto nel vuoto.
Si, lo so che sono una che ha sempre detto di voler lottare per il proprio sogno eschedera eschedera  ma parlandoci chiaro [non è pessimismo, è solo realismo] questo morire goccia a goccia per il test di Medicina ha stancato. Sarà colpa mia, sarà che non sono mai riuscita ad accettare al 100% il primo vero fallimento della mia vita, sarà che a Biologia ci sto male, decisamente stretta ma, insomma, il test di Medicina deve conciliarsi con i progetti di una vita che vadano oltre l'Università e purtroppo il merito, fuori dal mondo dei sogni, conta poco. 


Ma insomma, tutto questo si condensa in un'unica riflessione: come fanno tante persone a scegliere una strada, innamorarsene definitivamente, e perseverare con costanza? In poche parole, se fosse dipeso da me, negli ultimi mesi mi sarei iscritta a tutti i corsi di laurea scientifici di questa terra [Inseminazione artificiale e Fecondazione Assistita dei Bovini anche, probabilmente]. Ma non esiste un Dio o un tom-tom  disposto a indicarmi la MIA strada?
CERCASI INDICAZIONI DISPERATAMENTE.
Non ho gettato la spugna. Mi è solo caduta!"Giochi ancora forte, giochi solo sola o giochi ancora un pò con me? è come a moscacieca, vinci e non ti trovo, forse cerco quella che non c'è... "

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